Rivoluzione verde: le vertigini green nella palude burocratica
Il green come chiave di competitività: dalle 20.000 tonnellate di scarti tessili lavorati al bio metano per 18.000 autovetture. Ecco la strada green delle cooperative Vesti solidale e Caviro.

"Rivoluzione verde: le vertigini green nella palude burocratica" è il panel organizzato da Confcooperative che si interroga se è possibile coniugare impresa e sostenibilità.
Matteo Lovatti ha portato l'esperienza della cooperativa Vesti Solidale, di cui è presidente, raccontando come "la cooperativa nasce per creare opportunità di lavoro per persone fragili. Abbiamo deciso di farlo creando un: impresa. L'anno scorso abbiamo raccolto 8mila tonnellate di vestiti usati. Vesti solidale ogni anno recupera, trasforma e da nuova vita a oltre 20.000 tonnellate di routine tessili".
Il tema dell'energia è stato affrontato da Valentina Vanzo, presidente Cer Fiemme. "La Cer (comunità energetica rinnovabile) nasce per creare opportunità - ha detto- dando benefici al territorio e fornendo energia a costi più bassi. Siamo nati in un momento in cui ancora non c'era una normativa specifica per le Cer. Siamo andati avanti e la nostra base sociale sta crescendo, stiamo cercando di far capire quali sono i benefici che una Cer apporta al territorio".
"Abbiamo fatto della valorizzazione dei sottoprodotti una sottocaregoria economica - ha spiegato Carlo Dalmonte, presidente Caviro. - Il nostro è ciclo completo di economia sostenibile, che parte dalla vigna e coinvolge l'intero ciclo produttivo. L'ultimo investimento realizzato è il più grande impianto agrivoltaico avanzato in Italia, con 1.5 ettari di superficie e 1.300.000 kWh produzione annuale di energia elettrica. Produce bio metano che soddisfa il fabbisogno di oltre 18.000 autovetture. Sulla sostenibilità ci sono posizioni troppo ideologiche, a volte quasi estreme, che rappresentano un ostacolo per le imprese".
Per Massimo Stronati, presidente Confcooperative Lavoro e Servizi, "c'è una forte spinta delle imprese verso la sostenibilità, ma richiede investimenti importanti, spesso interamente a carico delle imprese. Anche per quelle che lavorano con gli appalti, senza che siano rivisti i contratti".
Infine, è intervenuto Roberto Savini, presidente Confcooperative Consumo e Utenza. "In Trentino - ha concluso - ci sono alcune tra le cooperative più antiche d'Italia. Imprese nate per fornire energia e che a distanza di oltre un secolo sono riuscite ad evolversi offrendo altri servizi, come la fibra ottica. Come le Famiglie Cooperative, capaci di dare qualcosa in più rispetto all'approvvigionamento alimentare, offrendo servizi indispensabili per la comunità. Gli investimenti in sostenibilità sono intergenerazionali, creano benefici per il territorio che hanno ricadute nel futuro".
Matteo Lovatti ha portato l'esperienza della cooperativa Vesti Solidale, di cui è presidente, raccontando come "la cooperativa nasce per creare opportunità di lavoro per persone fragili. Abbiamo deciso di farlo creando un: impresa. L'anno scorso abbiamo raccolto 8mila tonnellate di vestiti usati. Vesti solidale ogni anno recupera, trasforma e da nuova vita a oltre 20.000 tonnellate di routine tessili".
Il tema dell'energia è stato affrontato da Valentina Vanzo, presidente Cer Fiemme. "La Cer (comunità energetica rinnovabile) nasce per creare opportunità - ha detto- dando benefici al territorio e fornendo energia a costi più bassi. Siamo nati in un momento in cui ancora non c'era una normativa specifica per le Cer. Siamo andati avanti e la nostra base sociale sta crescendo, stiamo cercando di far capire quali sono i benefici che una Cer apporta al territorio".
"Abbiamo fatto della valorizzazione dei sottoprodotti una sottocaregoria economica - ha spiegato Carlo Dalmonte, presidente Caviro. - Il nostro è ciclo completo di economia sostenibile, che parte dalla vigna e coinvolge l'intero ciclo produttivo. L'ultimo investimento realizzato è il più grande impianto agrivoltaico avanzato in Italia, con 1.5 ettari di superficie e 1.300.000 kWh produzione annuale di energia elettrica. Produce bio metano che soddisfa il fabbisogno di oltre 18.000 autovetture. Sulla sostenibilità ci sono posizioni troppo ideologiche, a volte quasi estreme, che rappresentano un ostacolo per le imprese".
Per Massimo Stronati, presidente Confcooperative Lavoro e Servizi, "c'è una forte spinta delle imprese verso la sostenibilità, ma richiede investimenti importanti, spesso interamente a carico delle imprese. Anche per quelle che lavorano con gli appalti, senza che siano rivisti i contratti".
Infine, è intervenuto Roberto Savini, presidente Confcooperative Consumo e Utenza. "In Trentino - ha concluso - ci sono alcune tra le cooperative più antiche d'Italia. Imprese nate per fornire energia e che a distanza di oltre un secolo sono riuscite ad evolversi offrendo altri servizi, come la fibra ottica. Come le Famiglie Cooperative, capaci di dare qualcosa in più rispetto all'approvvigionamento alimentare, offrendo servizi indispensabili per la comunità. Gli investimenti in sostenibilità sono intergenerazionali, creano benefici per il territorio che hanno ricadute nel futuro".
Autore: Confcooperative