World Cooperative Monitor 2020: Itas Mutua si conferma tra le 300 organizzazioni più grandi al mondo
Presentata la nona edizione del rapporto sulle cooperative mondiali realizzato da Euricse con l’International Cooperative Alliance. Nella nuova classifica delle cooperative Top 300 per fatturato ci sono 12 italiane per un valore totale di 72,9 miliardi di dollari, in crescita di 2,1 miliardi rispetto all’anno precedente. Il piazzamento migliore è di Coop (27° posto), seguita da Conad (28° posto). ITAS è l’unica trentina in classifica: rispetto al Monitor 2019, la mutua fa un balzo in avanti di 52 posizioni. Le organizzazioni italiane valgono il 3,40% del fatturato totale dei 300 colossi cooperativi mondiali. Nel rapporto di quest’anno focus sulla risposta delle grandi cooperative all’emergenza Covid e sul tredicesimo obiettivo di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite sull’azione climatica.
È stata presentata con un webinar internazionale, al quale hanno partecipato più di 200 persone, la nona edizione del World Cooperative Monitor. La ricerca, basata sui dati finanziari 2018, curata da Euricse e dall’International Cooperative Alliance, esplora l’impatto economico e sociale delle più grandi realtà cooperative in tutto il mondo, stilando una classifica delle Top 300 e un’analisi settoriale, con riferimenti anche ai dati sull’occupazione.
“Il 2020 ci ha messi di fronte alla necessità di rispondere a una crisi sociale epocale senza deprimere le nostre economie. In questo contesto il modello cooperativo è, se possibile, ancora più di attualità. L’obiettivo del Monitor è di mostrare come le cooperative siano in grado di affrontare grandi sfide, attivando risorse importanti attraverso grandi organizzazioni, senza complessi di inferiorità”, ha evidenziato Gianluca Salvatori, segretario generale di Euricse.
I dati italiani
Sono dodici le italiane nella classifica delle 300 cooperative più grandi: Coop, Conad, Unipol, Cattolica Assicurazioni, Reale Mutua, Agricola Tre Valli, GESCO, SACMI, CEF, Granlatte, Unione Farmaceutica Novarese e ITAS. Coop occupa la migliore posizione (27° posto). In dieci cooperative su dodici, il fatturato è aumentato rispetto al 2017, così come il fatturato complessivo delle organizzazioni italiane è salito da 67,3 miliardi di dollari nel 2017 a 72,9 miliardi nel 2018. Le organizzazioni italiane valgono il 3,40% del fatturato totale dei 300 colossi cooperativi mondiali.
Itas è tra le italiane la realtà ad aver fatto il più grande balzo in avanti in termini di classifica di fatturato. Con il valore di 1,59 miliardi, la mutua trentina è infatti passata dalla 284° posizione alla 232° a livello mondiale, raggiungendo la 136° piazza a livello europeo.
“Siamo orgogliosi di rientrare tra le 12 realtà più importanti d’Italia e tra i più rilevanti gruppi nel panorama mondiale di questa particolare classifica – afferma Alessandro Molinari, amministratore delegato e direttore generale ITAS – Riteniamo con convinzione che il nostro modello mutualistico costituisca un esempio vincente di sviluppo sociale ed economico, soprattutto in questo particolare momento storico dove l’aiuto reciproco, la vicinanza e la solidarietà assumono importanza sostanziale. Proprio quest’anno ITAS festeggia i 200 anni di vita: è questa la migliore testimonianza della validità e della sostenibilità del nostro essere Mutua.”
I dati internazionali
Il fatturato complessivo delle 300 più grandi organizzazioni cooperative ha toccato quota 2.146 miliardi di dollari, con i settori agricoltura (104 imprese) e assicurazioni (101 imprese) a fare la parte del leone, seguite da commercio all’ingrosso e al dettaglio (57 imprese).
Se si guarda ai vertici della Top 300, il podio è rimasto saldamente nelle mani delle francesi Groupe Crédit Agricole e Groupe BPCE, rispettivamente prima e terza, con la tedesca REWE group in seconda posizione. La maggior parte delle organizzazioni in classifica sono situate nei paesi industrializzati: gli Stati Uniti contano 74 imprese, la Francia 44, la Germania 30 e il Giappone 24.
Il World Cooperative Monitor presenta anche una classifica di fatturato in relazione al PIL pro-capite, con l’obiettivo di mettere in relazione i dati economici alla ricchezza effettiva di ogni singolo paese. In questa seconda classifica le prime due posizioni della Top 300 vanno a due cooperative agricole indiane, IFFCO e la Gujarat Cooperative Milk Marketing Federation.
Focus su Covid e SDG 13
Il World Cooperative Monitor 2020 dedica due sezioni alle sfide globali del Covid e del cambiamento climatico, con riferimento all’Obiettivo 13 di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Per quanto riguarda l’impatto della pandemia sulle cooperative, il settore si è dimostrato resiliente e innovativo. A prova di ciò, il Monitor mette in evidenza il caso studio della cooperativa Società mutualistica per artisti SMART, nata in Belgio ma ora presente anche in Italia, a sostegno dei suoi membri impiegati soprattutto nei settori della cultura. Come esempi concreti delle azioni di mitigazione del cambiamento climatico sono stati invece portati i casi della finanziaria olandese Rabobank e della cooperativa di consumatori inglese Midcounties.
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Fonte: Euricse