Viticoltura bio, raggiunti i 1300 ettari in Trentino
Cresce il comparto biologico in provincia di Trento, soprattutto nel settore viticolo, che si attesta a fine 2020 su circa 1300 ettari, superficie che corrisponde indicativamente al 13% dell'area coltivata a vite nell’intera provincia. Rispetto al 2019 le superfici della vite notificate bio e in conversione sono incrementate di 73,2 ettari ovvero di circa il 6%.
"Esiste una sensibilità sempre maggiore sui temi della sostenibilità ambientale e Fem, in linea con le indicazioni europee, prosegue il proprio impegno in questa direzione. L'incontro di oggi è l'occasione per presentare le sperimentazioni svolte dall'Unità agricoltura biologica del Centro Trasferimento Tecnologico - spiega il direttore generale Mario Del Grosso Destreri, intervenuto in apertura dell'incontro -. L'attenzione di FEM per questo ambito prosegue e si rinforza, sia in termini di risorse che di attività e progetti dedicati. Il settore dell’agricoltura biologica può rappresentare un modello per tutto il comparto agricolo e assumerà sempre maggiore importanza in vista degli obiettivi posti dalla strategia europea “Farm to Fork” che punta ad accelerare la transizione verso un sistema alimentare più sostenibile".
La giornata di presentazione delle prove sperimentali in viticoltura biologica, moderata da Daniele Prodorutti del Centro Trasferimento Tecnologico, ha approfondito le tematiche legate alla difesa delle principali avversità della vite. In particolare, è stato fatto il punto sulla situazione fitosanitaria 2021 nelle aziende biologiche in Trentino, trattando altresì la gestione dei giallumi della vite (flavescenza dorata e legno nero) e i risultati della sperimentazione 2021 per il controllo della peronospora nel vigneto FEM a S. Michele. Infine, i colleghi del Centro di Sperimentazione Laimburg hanno presentato le esperienze di contenimento della peronospora della vite con coperture antipioggia.
Annata viticola, patogeni sotto controllo
L’annata viticola si è presentata con una decina di giorni di ritardo rispetto al 2020. Le condizioni climatiche inizialmente favorevoli hanno limitato lo sviluppo dei principali patogeni. Nel mese di luglio le precipitazioni abbondanti e frequenti con episodi grandinigeni hanno favorito lo sviluppo della peronospora e in alcune situazioni la grandine ha comportato ingenti danni. Anche per l’oidio la pressione è stata relativamente bassa fino a fine giugno, mentre durante il mese di luglio si è assistito alla ripresa dell’aggressività di questo patogeno. La flavescenza dorata è una problematica in aumento in tutto l’areale Trentino, con alcuni focolai in vigneti anche in zone fino ad oggi con bassissima presenza.
L’Unità Agricoltura Biologica Fem
Con 14 addetti l'unità svolge all'interno del Centro Trasferimento Tecnologico attività di sperimentazione, ricerca applicata e consulenza sul territorio, con gli obiettivi generali di promuovere la diffusione dei principi e dei metodi dell’agricoltura biologica, introdurre pratiche agricole a ridotto impatto ambientale, mantenere e migliorare la fertilità del suolo e la sua stabilità, aumentare la biodiversità dell’ambiente agricolo, ridurre l’impiego di risorse non rinnovabili e fattori di produzione esterni. Svolge azione di studio e divulgazione sui principali temi della protezione, coltivazione e nutrizione delle piante nonché sulla gestione del terreno. L'attività di consulenza viene fornita principalmente alle aziende biologiche o in conversione per i settori della frutticoltura, viticoltura, dell’orticoltura e delle piante officinali.
Fonte: Ufficio Stampa Fondazione Edmund Mach