06 marzo 2024
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Rinnovato il contratto della cooperazione sociale: 400.000 lavoratori interessati

Previsti aumenti economici, l’introduzione dell’istituto della quattordicesima, l’estensione al 100% dell’integrazione economica della maternità e l’impegno forte per tariffe adeguate da parte delle istituzioni.

Dopo la consultazione dei lavoratori, via libera all’accordo del 26 gennaio scorso. È, pertanto, ufficiale il rinnovo del contratto della Cooperazione sociale che interessa 400.000 lavoratori. Come primo atto, il lancio, nei prossimi giorni, dell’Osservatorio Nazionale su appalti ed accreditamenti voluto sia dalla cooperazione sociale che dalle parti sindacali.

Abbiamo fatto un grande sforzo – hanno affermato Stefano Granata, Eleonora Vanni e Giuseppina Colosimo, rispettivamente di Federsolidarietà Confcooperative, Legacoop sociali e Agci imprese sociali – per la valorizzazione della cooperazione sociale, a partire da un giusto riconoscimento economico dei lavoratori. In questi anni si è reso evidente, anche nella recente pandemia, l’essenzialità delle professioni socio sanitarie e dell’inserimento lavorativo dei soggetti più fragili. Questa essenzialità adesso, deve essere realmente riconosciuta – hanno proseguito i presidenti delle centrali cooperative – dalle istituzioni, a partire dalle Regioni, con il riconoscimento di tariffe adeguate e di appalti economicamente appropriati, altrimenti non sarà possibile sostenere né questo contratto, né le cooperative e, di conseguenza, il reddito di soci e lavoratori”.

Il nuovo contratto prevede un aumento di 120 Euro mensili al livello C1, da riparametrare per gli altri livelli contrattuali, dal gennaio 2025 l’introduzione della quattordicesima mensilità al 50% e l’innalzamento dell’importo per la sanità integrativa che raggiunge i 120 € annui.

Sempre nell’ottica della valorizzazione delle socie e delle lavoratrici, viene estesa al 100% l’integrazione economica della maternità. Un ulteriore elemento che qualifica, anche sul piano valoriale, l’intesa.

L’impegno comune tra sindacati e cooperative per appalti e tariffe adeguati, la lotta alle false imprese e al dumping salariale trova una sua risposta anche nel contratto attraverso un nuovo osservatorio sugli appalti e sulla definizione di una possibile gradualità più aderente alle realtà aziendali e al mancato riconoscimento degli aumenti contrattuali. 

Per quanto riguarda la cooperazione sociale di inserimento lavorativo, oltre a una più cogente definizione dei suoi campi di applicazione vengono inseriti nuovi profili professionali in modo da rendere sempre più aderente alle reali attività svolte dai soci il dettato contrattuale.

Trovano infine soluzione il tema del tempo di vestizione e quello delle cosiddette notti passive, attraverso un adeguamento degli importi del servizio.

Autore: Ufficio Stampa Confcooperative