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Quo vadis? Secondo Progetto 92 la direzione giusta è quella della cura e dell’attenzione ai giovani

L’assemblea della cooperativa sociale ha confermato presidente Piergiorgio Reggio, pedagogista e docente universitario. Oltre 200 gli operatori impegnati, coadiuvati da una rete di 50 volontari, per offrire a giovani e famiglie sostegno qualificato nelle situazioni di fragilità e disagio.

L’assemblea dei soci di Progetto 92 ha confermato con ampio consenso alla guida della cooperativa per il prossimo triennio il presidente uscente, Piergiorgio Reggio, pedagogista, docente universitario, autore di numerosi saggi su tematiche educative e sociali (sull’apprendimento esperienziale, su Lorenzo Milani, su Paulo Freire…). Nel Consiglio di amministrazione lo affiancheranno Giulia Andreatta, Luciana Paganini, Giulio Piffer, Disma Pizzini, Pietro Scarpa e Iva Vedovelli.

Progetto 92 opera da oltre trent’anni sul territorio provinciale proponendo attività e servizi per minori, giovani e famiglie, con un’attenzione particolare alle situazioni di fragilità e disagio. Molteplici le proposte che i circa 200 operatori, la decina di giovani in servizio civile e gli oltre 50 volontari stanno attuando: dalle comunità di accoglienza per adolescenti e per giovani, ai centri socio educativi diurni, all’educativa domiciliare e scolastica, alle attività di orientamento e socializzazione al lavoro, alle iniziative animative e di conciliazione, al supporto alla genitorialità, ai progetti di promozione del volontariato, dell’accoglienza familiare, della cittadinanza attiva, alla promozione culturale e alla formazione, alle attività produttive e commerciali nell’ambito “verde” (vivaio, garden…).

«In questi anni la cooperativa si è impegnata a seguire i profondi e complessi cambiamenti che hanno attraversato la nostra società – ha spiegato il presidente Reggio –, aggravati anche dalla crescente burocratizzazione che appesantisce l’agire del terzo settore, cercando di sviluppare, in una logica di rete, proposte e azioni capaci di corrispondere al mutare dei bisogni. Se l’edizione appena conclusa del Festival dell’Economia ha invitato a riflettere sul futuro, sul dove andiamo di fronte ai dilemmi del nostro tempo, Progetto 92 non ha dubbi nel proporre uno sguardo rivolto con attenzione e cura ai più giovani come sfida ineludibile che la nostra società, anche in Trentino, deve assumere. Consapevoli che la condizione che adolescenti e giovani stanno affrontando è oggi particolarmente faticosa e incerta, segnata da difficoltà nelle relazioni tra generazioni, da ritiro sociale, abbandono scolastico esplicito e implicito, sfiducia nelle istituzioni ed esposizione al rischio povertà».

Autore: Redazione