Progetto 92 e il nido della sostenibilità
La cooperativa sociale trentina è impegnata a trasformare le doghe di barili e barriques non più utilizzabili per la vinificazione in cassette per nidi artificiali per Cinciallegre, Codirossi e altri uccelli insettivori utili all’equilibrio naturale dei vigneti.
L’azienda agricola Ricci Curbastro in Franciacorta è stata nel 2017 una delle prime aziende vitivinicole italiane certificate sostenibili con lo standard Equalitas, per aver sviluppato negli anni moltissimi progetti in ottica green. Tra questi "Il Nido della Sostenibilità” pensato per trasformare le doghe di barili e barriques non più utilizzabili per la vinificazione in cassette per nidi artificiali destinati ai vigneti aziendali per ospitare Cinciallegre, Codirossi e altri uccelli insettivori utili all’equilibrio naturale dei vigneti stessi.
La realizzazione di questi nidi è stata affidata a due cooperative sociali per valorizzare anche la componente sociale di recupero e valorizzazione delle capacità creative e lavorative di ogni essere umano.
Una di queste è la trentina Progetto 92 che negli ultimi anni ha sviluppato il progetto Beelieve, un progetto di startup per le persone che si occupa di favorire la convivenza tra uomo e natura con l’artigianato ad impatto sociale. In Beelieve si ha a cuore la comunità, sia essa vivente e vegetale, ed ecco perché si è deciso di coniugare l’attività di una falegnameria con quella di un laboratorio per lo sviluppo dei pre-requisiti lavorativi con lo scopo di affrontare il fenomeno dei NEET (giovani fra i 14 e 29 anni che non lavorano e non studiano) e dare nuove prospettive di autonomia ed occupazionali ai ragazzi seguiti nel progetto.
All’interno delle strutture della cooperativa si inseriscono ragazzi che hanno particolari vulnerabilità e problematiche, dove imparano tramite esperienze lavorative concrete come la falegnameria, il florovivaismo e l’assemblaggio, principi basici ma fondamentali come l’essere collaborativi, la puntualità e l’essere produttivi. Questi percorsi vengono realizzati affinché i ragazzi possano rinforzare le capacità personali, potenziare le proprie risorse e abilità sociali, sviluppare un corretto modo di porsi rispetto all’ambito lavorativo affinché possano trovare uno spazio all’interno del mondo occupazionale e avviarsi verso l’autonomia.
“L’attenzione per le tematiche ambientali e sociali è per noi una priorità assoluta - dichiara Riccardo Ricci Curbastro, proprietario e CEO della storica azienda franciacortina – lo facciamo dal 1980 quando abbandonammo l’uso di ogni erbicida o dal 2000 quando realizzammo i primi programmi didattici per scolari e studenti o dal 2005 quando raggiungemmo l’autonomia per la produzione di energia elettrica con pannelli solari sui tetti aziendali. Decenni di impegno che la certificazione Equalitas ci ha portato a ribadire con sempre nuovi progetti, tra questi il recupero del legno di barili e barriques, che proviene da foreste demaniali francesi gestite in modo sostenibile, e non è sempre facilmente riciclabile - i classici usi come tavolini o come fioriere scontano il limite di spazi spesso ridotti nelle abitazioni così come nei locali pubblici - e questo rischia di interromperne il suo ciclo virtuoso. La terza vita del legname che dopo la crescita in foresta che garantisce, grazie all’energia solare, lo “stoccaggio” nel legno dell’anidride carbonica così pericolosa per il riscaldamento globale e dopo l’uso per svariati anni come contenitore ideale per la maturazione dei nostri vini per la produzione del Franciacorta è diventata un nido per uccelli insettivori utili alla difesa dei nostri vigneti. Un nido ancor più sostenibile perché realizzato con il lavoro socialmente utile”.
"In questa collaborazione sono molti gli aspetti di valore che si intrecciano tra loro - dichiara Silvano Pellegrini responsabile del Progetto Beelieve - come l’attenzione all’ambiente, la sostenibilità, la cura del territorio e delle persone. Per noi è fondamentale proporre ai giovani che intercettiamo delle attività che abbiano un senso e in cui possano riconoscere il valore del loro impegno perché è un valore che torna a loro stessi. La salvaguardia dell’ambiente e del territorio sono temi che li stimolano in questa direzione e si aggiungono ad altri significati che cerchiamo di trasmettere loro in tutte le nostre attività, quali l’impegno, l’attenzione alla qualità del prodotto, la responsabilità. Realizzando questi prodotti hanno la possibilità di riconoscersi come persone capaci e competenti, e di trovare una gratificazione che nelle loro storie è spesso mancata. Pertanto, la cassetta nido che nasce da questa collaborazione, dà non solo una nuova vita alle doghe delle barrique ma anche nuove possibilità di crescita e di futuro ai giovani che l’hanno costruita”.
Fonte: Progetto 92