“NOTE SULLA SITUAZIONE ECONOMICA IN PROVINCIA DI TRENTO-ANNO 2020”
Nel corso del 2020 l’attività economica della provincia di Trento ha risentito in misura rilevante della crisi sanitaria, mostrando un andamento analogo a quello evidenziato a livello nazionale e internazionale.
Nella pubblicazione che raccoglie i vari aspetti del quadro statistico relativo all’anno scorso, elaborata dall’Ufficio studi e ricerche della Camera di Commercio di Trento, risulta che nei mesi di marzo e aprile le misure di distanziamento sociale e la chiusura di molte attività hanno determinato un forte calo della produzione, con effetti drammatici sui risultati economici delle imprese. La riapertura estiva ha permesso un confortante, seppur parziale, recupero dei fatturati, purtroppo smorzato dagli effetti della successiva “seconda ondata” della pandemia, che ha posto nuovi limiti alla capacità produttiva delle aziende, soprattutto a quelle legate all’industria turistica.
Nello specifico, il 2020 ha registrato una contrazione complessiva del fatturato pari a -9,3%, con situazioni molto distinte tra i diversi settori che compongono il tessuto economico locale. Fortemente influenzato dalle restrizioni, il comparto turistico ha segnato una contrazione dei ricavi del -32,9% per il settore ricettivo e del -32,4% per i ristoranti-bar. Drammatica anche la situazione rilevata tra le attività sportive, ricreative e di intrattenimento che ha registrato un calo del -38,8%. Meno marcata, ma pur sempre fortemente negativa, la contrazione della redditività segnata dai servizi alla persona (-22,4%), dall’industria manifatturiera (-10,4%) e dai trasporti (-10,3%). Seguono le costruzioni (-8,2%) e il commercio al dettaglio (-7,6%); stabili i servizi alle imprese (-0,6).
La distribuzione delle vendite, nel corso del 2020, ha interessato il territorio provinciale per il 53,5%, il territorio nazionale per il 30,5% e i mercati esteri per il 16,0%.
Il mercato locale ha assorbito il 76,5% del fatturato realizzato dal comparto delle costruzioni ed è stato lo sbocco di riferimento sia per i servizi alle imprese e il terziario avanzato (il 51,5%), sia per il commercio all’ingrosso (il 58,3%). Risultano invece più orientate al mercato nazionale e a quello estero le imprese manifatturiere, rispettivamente per il 38,0% e il 37,9%.
Nell’anno della pandemia le esportazioni trentine, che ammontano a un valore pari a 3,45 miliardi di euro, hanno registrato un calo del -13,7%, interrompendo così il percorso di crescita iniziato nel 2010. Nello stesso periodo il valore delle importazioni di merci ha raggiunto i 2,17 miliardi di euro con una diminuzione del -15,0% rispetto all’anno precedente. Per il 2020 il saldo della bilancia commerciale si è dunque assestato sul valore di +1,28 miliardi di euro, in calo rispetto ai +1,44 miliardi di euro del 2019.
Gli ingenti interventi messi in campo dal Governo, a partire dalla cassa integrazione fino al blocco dei licenziamenti, hanno notevolmente contribuito a limitare le ricadute negative sull’occupazione. Gli andamenti maggiormente negativi si riscontrano nel settore ricettivo, con un calo di circa la metà dei lavoratori, e in quello dei ristoranti-bar e delle attività sportive e di intrattenimento, che hanno chiuso il 2020 rispettivamente con un -25,8% e un -16,0%.
Superata la prima metà dell’anno, il giudizio dato dagli imprenditori trentini sulla redditività e sulla situazione economica delle proprie aziende ha evidenziato un significativo miglioramento. A fine anno è stato tuttavia registrato un nuovo peggioramento dei giudizi, anche se diversificato in base all’impatto con cui la crisi ha colpito i singoli comparti dell’economia locale.
La pubblicazione integrale ”Note sulla situazione economica in provincia di Trento–Anno 2020” è disponibile sul sito della Camera di Commercio di Trento.
Fonte: Cciaa Trento