“Le norme bancarie europee vanno semplificate e rese proporzionali. Anche per ragioni di competitività”
Federcasse accoglie con soddisfazione la lettera dei tre direttori generali del Tesoro di Italia, Francia e Germania alla Commissione Europea sull’Unione Bancaria.
“La lettera dei Direttori del Tesoro di Italia, Francia, Germania indirizzata al Direttore Generale della DG FISMA della Commissione Europea affronta il tema della capacità concorrenziale dell’industria bancaria europea funzionale alla necessità di rilancio della competitività complessiva dell’Unione. Temi e contenuti trattati sono in sintonia con quanto sostenuto da Federcasse e dall’Associazione Europea delle Banche Cooperative (EACB) da diversi anni”. Così il presidente di Federcasse, Augusto dell’Erba, commenta l’iniziativa dei Ministeri dell’Economia di tre dei Paesi fondatori dell’Unione europea nei confronti della Commissione di Bruxelles.
La necessità di rilanciare la concorrenzialità dell’economia reale europea a livello globale - al centro del Rapporto Draghi sulla competitività - è un’esigenza che riguarda anche l’industria bancaria dell’Unione.
E uno dei fattori più rilevanti che inficiano la competitività del sistema bancario europeo è il quadro normativo che ha senz’altro consentito di rafforzare la resilienza delle banche e, quindi, la stabilità finanziaria. Ha altresì migliorato la trasparenza, la protezione dei consumatori, la lotta contro il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo.
“Nel riconoscere l’importanza dei risultati elencati, occorre anche prendere atto dei limiti e delle criticità che lo stesso quadro normativo presenta - ha proseguito il presidente dell’Erba - con impatto decisamente negativo sulla competitività delle banche europee sul piano internazionale, la loro capacità di contribuire a finanziare nella scala e nella velocità necessarie il recupero di competitività dell’economia reale e le transizioni verde e digitale in un’ottica di coesione sociale”.
Le criticità dell’assetto attuale sono sinteticamente rappresentate dall’enorme mole di regole e dalla loro complessità. La loro applicazione richiede tempo e costi elevati. Infine, sotto alcuni profili micro-prudenziali, risultano non raramente di eccessiva severità rispetto a quanto adottato in altre giurisdizioni.
Federcasse considera rilevante l’iniziativa dei tre Direttori Generali del Tesoro nei confronti della Commissione.
Le otto azioni indicate nella lettera, si ricorda, sono le seguenti:
1) astenersi nel breve e medio periodo da ogni nuova iniziativa legislativa bancaria di ampia portata;
2) ripristinare il level playing field rispetto ad altre giurisdizioni (in particolare quella USA, ma non solo) per quanto riguarda alcune aree tematiche del quadro micro-prudenziale come ad esempio il net stable funding ratio (NSFR) e il trattamento delle operazioni garantite;
3) allineare la regolamentazione di secondo e terzo livello dell’EBA ad esigenze di proporzionalità oltre che di coerenza con l’esito e con il mandato del processo legislativo di primo livello;
4) identificare tutte le aree di possibili semplificazioni, comprese quelle all’interno del quadro prudenziale e di supervisione per eliminare la burocrazia, abbattere gli oneri amministrativi e anche restituire flessibilità al processo di regolamentazione;
5) rilanciare e rivitalizzare il mercato delle cartolarizzazioni rivisitando il trattamento prudenziale applicato e promuovendo le piattaforme;
6) affrontare in modo più realistico i rischi climatici e di transizione;
7) considerare la crescente esigenza di competitività nella revisione del quadro normativo macroprudenziale europeo;
8) preparare in modo appropriato e tempestivo la revisione del Regolamento CRR, con fasi preliminari che coinvolgano tutti gli stakeholder.
Federcasse esprime l’auspicio che l’iniziativa dei Governi dei tre principali Paesi dell’Unione possa essere condivisa e attuata dalla Commissione Europea in via di formazione anche alla luce degli obiettivi strategici di semplificazione e di realismo normativo contenuti nelle Linee guida presentate da Ursula von der Leyen lo scorso luglio dopo la sua nomina alla presidenza della Commissione per il mandato 2024-2029.