In arrivo il Cinquantenario del Secondo Statuto di Autonomia. Costituito un apposito Comitato.
Nel 2021-2022 ricorre il Cinquantenario della nascita del Secondo Statuto di Autonomia, pietra fondante dell'Autonomia del Trentino Alto Adige come oggi la conosciamo.
Per celebrare degnamente questa ricorrenza, ma anche per proiettare lo sguardo verso il futuro dell'Autonomia, verrà organizzato un fitto programma di eventi, progetti, manifestazioni, che coinvolgerà a vari livelli le istituzioni regionali ma anche i cittadini. A sovraintenderlo sarà un apposito Comitato, nominato oggi con una decisione della Giunta provinciale. L'avvio del percorso coinciderà, Il prossimo 23 gennaio, con i cinquant’anni dall’approvazione in prima lettura alla Camera dei Deputati del disegno di legge “Modificazioni e integrazioni dello Statuto speciale per il Trentino Alto Adige”. Nel corso de 1971 i lavori parlamentari proseguirono concludendosi, seguendo il calendario dell’iter legislativo, il 31 agosto del 1972. Da quel momento entrerà in vigore il cosiddetto Secondo Statuto, aprendo una fase di costruzione, ampliamento e consolidamento dell'autonomia.
In occasione del Cinquantenario, sottolinea il presidente della Provincia Fugatti, “avremo la possibilità di promuovere un’approfondita riflessione di carattere storico e istituzionale. Studiosi e istituzioni culturali e di ricerca porteranno il loro contributo di conoscenza sulla genesi della ‘seconda autonomia’, sulla straordinaria stagione delle intese e degli accordi che la prepararono a livello internazionale, nazionale e regionale. Per la nostra Comunità autonoma sarà anche il momento ai cogliere i tratti salienti della questione trentina, che tutt’ora riteniamo doveroso rivendicare nella sua specificità e che desideriamo non contrapporre, ma semmai affiancare, alla questione altoatesina/sudtirolese.”
A far parte del Comitato per il Cinquantenario sono stati chiamati un gruppo di esperti docenti universitari e ricercatori in materie giuridiche, storiche o comunque legate all’Autonomia, alcuni provenienti dalla tre Università di Trento, Bolzano ed Innsbruck, oltre ai dirigenti delle istituzioni coinvolte. Al Comitato il compito di elaborare il programma delle iniziative, di considerarne il rilievo dal punto di vista scientifico, culturale e formativo, di favorire le forme di collaborazioni tra istituzioni e soggetti impegnati sul tema.
L'auspicio del presidente Fugatti è che “questo Cinquantenario rappresenti un’opportunità per l’intera comunità e per la cittadinanza, riuscendo innanzitutto a stimolare interesse e attenzione nei confronti di un bene così prezioso come la nostra autonomia in particolare per i giovani, coinvolgendo direttamente il mondo della scuola e della formazione. Ma non vuole essere una riflessione segnata da chiusure e dalla tendenza ad essere autoreferenziali. Pensiamo infatti ad un percorso che durante l’anno ci porterà a Vienna, Roma e Bruxelles, dove affronteremo, in tre eventi specifici, i temi principali che hanno segnato la nostra vicenda autonomistica nel suo significato storico, giuridico-istituzionale ed europeo.”
Il Comitato che gestirà il calendario delle manifestazioni del Cinquantenario è composto da:
- dott. Giuseppe Ferrandi, Direttore generale della Fondazione museo storico del Trentino, in qualità di Presidente e coordinatore;
- per la Provincia autonoma di Trento, il direttore generale, dott. Paolo Nicoletti, la dirigente generale del Dipartimento affari e relazioni istituzionali, dott.ssa Valeria Placidi e il sovrintendente scolastico, dott.ssa Viviana Sbardella;
- per il Consiglio della Provincia autonoma di Trento il segretario generale, dott.ssa Patrizia Gentile;
- per la Regione autonoma Trentino Alto Adige-Südtirol il segretario generale, dott. Michael Mayr;
- per il Consorzio dei Comuni Trentini, struttura di supporto del Consiglio delle Autonomie locali, il direttore, dott. Marco Riccadonna;
- prof. Luigi Blanco, professore ordinario presso la facoltà di Sociologia dell’Università degli studi di Trento;
- prof. Fulvio Cortese, professore ordinario e Direttore della facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Trento;
- prof. Stefano Bruno Galli, professore aggregato presso la facoltà di Scienze politiche dell’Università degli studi di Milano, in aspettativa per incarico istituzionale;
- prof.ssa Esther Happacher, professore ordinario presso l’Istituto di Diritto Italiano dell'Università di Innsbruck;
- dott.ssa Elisa Bertò, ricercatrice presso la Fondazione Museo storico del Trentino;
- dal dott. Andrea Di Michele, ricercatore presso la facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano;
- dott. Marc Emanuel Röggla, ricercatore e Direttore del Centro per l’autonomia - Eurac Research
Fonte: Ufficio Stampa Provincia Autonoma di Trento