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Il processo di mercatizzazione dei servizi sociali in Italia

Un’indagine su 52 cooperative sociali esplora come il Terzo Settore stia ridefinendo il proprio equilibrio tra impresa e solidarietà, cercando nuove forme di sostenibilità nel welfare che cambia.

Dopo decenni di sviluppo legato alla spesa pubblica, le cooperative sociali si trovano oggi di fronte alla sfida di diversificare le proprie entrate e rinnovare il proprio ruolo economico e sociale. La mercatizzazione emerge non solo come risposta alla crisi del finanziamento pubblico, ma come un processo che ridefinisce i confini tra impresa sociale, cittadinanza e welfare locale, aprendo nuove opportunità ma anche interrogativi sul futuro del modello cooperativo. Basata su un’indagine condotta su 52 cooperative sociali in tutta Italia e oltre 60 interviste a dirigenti e amministratori, la ricerca analizza la crescente tendenza delle cooperative sociali a rivolgersi direttamente agli utenti come domanda pagante, esplorandone le implicazioni sulla mission, sui processi organizzativi e sulle competenze richieste per gestire modelli di servizio più orientati al mercato.

«Una ricerca che si inserisce in un percorso che da sempre contraddistingue l’attività di EURICSE, offrendo l’occasione di approfondire gli elementi identitari dell’impresa sociale e, in particolare, della cooperazione sociale. Si tratta di uno studio approfondito che mira a coniugare riflessione teorica, osservazione empirica e azione, intesa come contributo concreto alla definizione delle politiche e delle strategie di sviluppo delle organizzazioni dell’economia sociale» - commenta la presidente di EURICSE, Paola Iamiceli.

Il rapporto identifica quattro principali modelli di cooperazione “a mercato”: marked oriented, imprese focalizzate sulla redditività e la sostenibilità economica; inerziali, cooperative tradizionali che entrano nei mercati privati per necessità contingenti; volenterose, realtà che cercano di coniugare missione sociale e apertura al mercato, con risultati ancora incerti; responsabili, cooperative consapevoli dei rischi della commercializzazione e capaci di reinvestire gli utili per finalità sociali. Dallo studio emerge che la mercatizzazione è ormai un processo in atto, destinato a incidere in modo strutturale sul sistema del welfare locale. Se da un lato essa può stimolare innovazione, autonomia e nuove forme di sostenibilità, dall’altro rischia di ampliare le disuguaglianze, escludendo chi non può permettersi servizi a pagamento e indebolendo la funzione solidaristica che ha storicamente caratterizzato la cooperazione sociale.

Il rapporto evidenzia come molte cooperative stiano oggi cercando di bilanciare la dimensione imprenditoriale con quella solidale, individuando nuovi strumenti per preservare la propria identità sociale in un contesto in rapida evoluzione. «Il rischio principale», si legge nelle conclusioni, «è che la ricerca di sostenibilità economica conduca a una progressiva perdita della missione e della capacità di rappresentare i soggetti più fragili. Tuttavia, la mercatizzazione può anche rappresentare un’occasione per ridefinire in chiave innovativa il ruolo della cooperazione sociale nel nuovo welfare civile». La ricerca invita dunque a ripensare la cooperazione sociale come attore chiave del welfare territoriale, capace di integrare sostenibilità economica e finalità pubblica. Si interroga inoltre su come mantenere viva la missione sociale di fronte alla crescente natura commerciale dei servizi e su come stia cambiando il rapporto tra cooperazione sociale e pubblica amministrazione. Come sottolinea il report, la sfida decisiva per il futuro sarà costruire “mercati civili e inclusivi”, in cui l’economia resti uno strumento al servizio della dimensione sociale, e non il suo fine.

Il rapporto completo è disponibile sul sito di Euricse a questo link .  

Lo studio è stato curato dal gruppo di lavoro composto da Luca Fazzi (Università di Trento), coordinatore scientifico, insieme ai ricercatori di EURICSE Jole Decorte, Mirella Maturo e Giacomo Pisani. La ricerca è stata sviluppata da EURICSE nell’ambito dell’Accordo di Programma con la Provincia autonoma di Trento. In occasione della presentazione del rapporto, oltre al team di ricerca, hanno portato il loro contributo rappresentanti del mondo della cooperazione e dell’impresa sociale, per approfondire opportunità, criticità e prospettive legate a questa trasformazione. Sono intervenuti Francesca Scarinci (Consorzio CGM), Alessandro Micich (Cooperativa Cadiai, Bologna) e Maurizio Gozzi (Cooperativa 3C Salute, Reggio Emilia).

A questo link si può rivedere il webinar di presentazione.

Autore: Ufficio Stampa Euricse