I Distretti famiglia sono risorsa e slancio per lo sviluppo del territorio trentino
I distretti famiglia sono reti territoriali, nati spontaneamente tra realtà pubbliche e private che si uniscono e riescono a coinvolgere trasversalmente tutti gli ambiti della collettività, dallo sport all’arte, dalla natura alla famiglia, e che sono uniti da un unico fine collettivo: sviluppare la comunità, il territorio, l’economia e soprattutto il benessere familiare, vero cuore e motore della società. Ad oggi sono oltre 900 le organizzazioni pubbliche/private che hanno aderito ai 23 distretti famiglia e dai rispettivi loro “Piani famiglia” sono scaturite 350 progettualità per dare lancio al benessere sociale e all’economia locale. Da un punto di vista dell’analisi del trend demografico, un dato su tutti è emerso: confrontando la crescita delle famiglie numerose (con 3 e più figli) in dieci anni – dal 2009 al 2019 – sono cresciute del 30%, dato che conferma la validità delle politiche familiari trentine".
Ha aperto la sessione di lavoro l’assessore Stefania Segnana che ha interrogato idealmente la platea su cosa possono fare concretamente i distretti famiglia per la comunità. “Le famiglie lo scorso anno, e soprattutto durante il lockdown, hanno risentito della mancanza della scuola, della socialità, dello sport, delle relazioni – ha esordito. E la famiglia ha vissuto nel 2020, e sta vivendo ora, una situazione particolarmente difficile ed è un sollievo sapere che sul territorio ci sono enti, come i distretti, che possono supportare i nuclei familiari. Le famiglie vanno aiutate per affrontare al meglio le difficoltà trascorse e quelle future a causa della disoccupazione, della crisi economica, del trend oscillante dei contagi, delle scuole chiuse, ecc. I referenti dei Distretti famiglia, l’Agenzia per la famiglia e gli enti territoriali avranno un ruolo centrale per cogliere le difficoltà delle famiglie. Confrontarsi è importante per capire le problematiche del 2020 e soprattutto per capire come aiutare le famiglie nel 2021, che sono state tanto colpite per la perdita dei propri cari, per la perdita del lavoro, per la conciliazione famiglia-lavoro, in particolare laddove hanno dovuto gestire i figli a casa in DAD-didattica a distanza. Spero che questo momento aiuti a confrontarsi e a programmare il futuro e il rilancio del nostro territorio.”
Luciano Malfer, dirigente dell’Agenzia per la famiglia, ha presentato gli strumenti che si stanno mettendo in campo. “Siamo alla seconda conferenza, un momento di condivisione di strategie e scenari rispetto all’azione dei distretti, che forniscono strumenti al territorio, lavorano sul capitale relazione, accrescono le reti tra famiglie e organizzazioni territoriali, lavora sulla comunità educante (i distretti devono aiutare le famiglie nell’educazione dei figli), lavora sull’attrattività territoriale. Da un punto di vista dell’analisi del trend demografico, un dato su tutti emerge chiaramente: se confrontiamo la crescita delle famiglie numerose (con 3 e più figli) in dieci anni – dal 2009 al 2019 – sono cresciute del 30%, un dato che conferma la bontà delle politiche familiari trentine. Il dato di crescita delle famiglie numerose è l’unico registrato in Italia.”
E ha proseguito: “Il classico modello di welfare state è in affanno e occorre attivare risorse dal territorio. I Distretti devono diventare attivatori, generatori, saturatori del welfare state, del welfare familiare, del welfare aziendale e del welfare territoriale. I distretti contribuiscono a sviluppare il welfare territoriale tramite i “Piani famiglia” e sono ad oggi 901 le organizzazioni aderenti ai 23 distretti famiglia e, di queste organizzazioni, il 73% sono private e il 27% sono pubbliche. Le organizzazioni sono composte da musei, banche, alberghi, sport, impianti sciistici, ricettività, amministrazioni comunali, agritur, sportelli informativi, ecc.. I 19 “Piani famiglia” presentati annualmente dai distretti hanno attivato 350 attività sul territorio nei seguenti ambiti: governance; promozione - informazione; comunità educante; welfare territoriale; ambiente e qualità vita. I comuni certificati “Amici della famiglia” invece in un anno hanno realizzato 90 “Piani famiglia”, che hanno attivato sul territorio 1.500 progettualità. Per quanto riguarda il welfare aziendale, esso si esprime con il principale strumento operativo attivato dall’Agenzia e cioè la certificazione “Family Audit” - ha proseguito Malfer – che ha portato in 12 anni a certificare in Italia 316 organizzazioni pubbliche/private”. Infine, il Dirigente ha illustrato le 9 progettualità su cui ha investito l’Agenzia nell’ultimo triennio: il Manager territoriale, il neonato Distretto trentino per lo sport, il Family Plan, che è la gestione informatizzata dei Piani famiglia comunali, il progetto Coliving per combattere lo spopolamento dei comuni montani, il Safer Internet Day, che è la giornata internazionale dedicata alla sicurezza in rete dei minori, le Linee Guida dei Distretti famiglia, il Piano strategico per la promozione del lavoro agile, l’EuregiofamilyPass, che è la card che offre alle famiglie scontistiche e agevolazioni tariffarie, il welfare territoriale, la ricerca dell’Università Cà Foscari sugli indici di performance dei distretti, le attività estive per bambini nell’estate 2021 e il Welfare inter-aziendale (il sistema delle APSP provinciali costituirà un distretto Family audit con 23 organizzazioni aderenti).
Sono seguite le testimonianze da parte di funzionari dell’Agenzia per la famiglia che hanno presentato alcuni strumenti operativi. Ha iniziato Antonella Premate che ha illustrato il registro dei manager territoriali che raccoglie i soggetti pubblici e privati che aderiscono ai distretti famiglia. Renza Pecoraro ha presentato la disciplina dei contributi provinciali sui manager territoriali, che fino a qualche anno fa lavoravano a titolo di volontariato. E’ stato istituito un contributo provinciale a sostegno degli operatori che lavorano per i distretti famiglia. Possono accedere al contributo tutte le 900 organizzazioni che aderiscono ai distretti. L’operatore, per accedere al contributo, deve essere prima certificato come “Manager di territorio”. Il contributo è dell’80% del costo sostenuto, con un tetto massimo di 10.000 euro. Il contributo è assegnato ad un operatore al massimo per distretto, salvo 3 distretti che hanno oltre 100 organizzazioni aderenti.
Debora Nicoletto è intervenuta sul piano formativo anno 2021 dei Manager territoriali “quest’anno le attività sono state in sintesi: workshop sull’Economia della felicità; i BAG DF cioè appuntamenti e seminari tematici; gli eventi e i meeting dell’Agenzia per la famiglia e la formazione territoriale a catalogo promossa da ciascun Distretto.”
Francesca Tabarelli De Fatis, infine, ha presentato il progetto “Voucher sportivo per le famiglie” che andrà a supporto del “Distretto trentino per lo sport”. Il voucher prevede un contributo a famiglie con particolari requisiti per aiutarle ad iscrivere i propri figli a corsi sportivi. Obiettivo del progetto è mettere in rete comuni, associazioni sportive, famiglie e comunità di valle. I destinatari sono minorenni di famiglie beneficiarie dell’ex reddito di garanzia o di famiglie numerose (con 3 o più figli). L’obbligo è di risiedere in un comune aderente al progetto e di essere in possesso dell’EuregioFamilyPass. Il contributo è di 200 euro per i figli delle famiglie beneficiarie dell’ex reddito di garanzia, e di 100 euro per ciascun figlio delle famiglie numerose. L’adesione per le famiglie è fissata al 28 febbraio; per le associazioni sportive è fissata dall’1 al 31 marzo 2021.
Fonte: Ufficio Stampa Provincia Autonoma di Trento