Fugatti incontra il ministro Gelmini: Pnrr e gettiti arretrati tra i temi sul tavolo
Colloquio denso quello tenutosi oggi tra il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini e il presidente della Provincia autonoma, Maurizio Fugatti accompagnato dal vicepresidente Mario Tonina. Con loro anche il direttore generale della Provincia, Paolo Nicoletti, Valeria Placidi, dirigente generale del Dipartimento Affari e relazioni istituzionali, e Roberto Andreatta, dirigente generale del Dipartimento territorio, ambiente, energia e cooperazione.
Nel colloquio col ministro, si è innanzitutto accennato al tema delle grandi centrali idroelettriche, mettendo l’accento sul fatto che la scadenza è oggi al 2023, con la richiesta di allinearla al 2024 quando andranno a gara le altre grandi concessioni in Italia. Si è parlato anche delle questioni relative alle piccole concessioni, della norma di attuazione sugli orari dei negozi, e delle impugnative relative alla legge sugli appalti.
Il presidente Fugatti ha poi sottoposto al ministro innanzitutto la questione relativa al Piano nazionale di ripartenza e resilienza che prevede l’impiego sul territorio italiano di circa 200 miliardi di euro provenienti dalla Ue. “Abbiamo chiesto – spiega il presidente Fugatti – di poter aver voce in capitolo sui progetti che interesseranno il nostro territorio”. Il ministro Gelmini ha preso atto della richiesta e ha messo in evidenza come, nella cabina di regia del Pnrr operativa a livello nazionale, la Provincia autonoma, alla stregua di ciò che accadrà per le altre Regioni per i propri progetti, sarà chiamata a interloquire in maniera diretta su quelli che riguardano il Trentino. Il ministero degli Affari regionali, ha sottolineato Gelmini, intende farsi garante del fatto che le Regioni possano di fatto intervenire nel processo decisionale in accordo con lo Stato sugli investimenti del Pnrr che le riguardano.
Il presidente Fugatti ha infine ricordato al ministro Gelmini la partita finanziaria ancora aperta che riguarda i gettiti arretrati che la Provincia autonoma attende dallo Stato, chiarendo che la questione è ormai stata ampiamente dibattuta a livello tecnico. Per ora nel Decreto sostegni bis sono stati inseriti 60 milioni di euro, ma la quota di spettanza della Provincia di Trento ammonta a molto di più (1 miliardo di euro circa). Al ministro è stata prospettata la possibilità, già ribadita in altre occasioni a rappresentanti del governo, di congelare per due anni quanto dovuto dalla Provincia autonoma per risanare i conti pubblici in base al Patto di Garanzia del 2014 e all’Accordo di Milano del 2009. “La nostra proposta – sottolinea il presidente Fugatti – punta ad avere le risorse necessarie a spingere gli investimenti pubblici e privati in una fase in cui è fondamentale sostenere l’economia per agganciare la ripresa. Senza considerare le tante competenze che abbiamo e che esercitiamo al posto dello Stato”.
Fonte: Ufficio Stampa Provincia Autonoma di Trento