Fondo Partecipativo, 22 milioni a sostegno degli investimenti
Il Fondo di rotazione finanzierà i progetti di sviluppo innovativi e tecnologici delle imprese cooperative trentine e la loro capitalizzazione, utilizzando capitale misto, per il 49% pubblico e per il 51% privato. La restituzione avverrà in 3, 5 o 7 anni.
Le cooperative trentine avranno tempo fino al 31 maggio 2023 per presentare richiesta di accesso al Fondo Partecipativo gestito da Promocoop Trentina spa, che mette a disposizione 22 milioni di euro a sostegno di nuovi progetti di investimento e rafforzamento patrimoniale. Si tratta di uno strumento di capitale misto pubblico e privato, alimentato cioè per il 49% dalla Provincia autonoma di Trento, e per il 51% da risorse finanziarie private, messe a disposizione dalla stessa Promocoop, da Cooperfidi e dai consorzi.
Il Bando 2022 (giunto alla sesta edizione) prevede una particolare attenzione ai giovani, riservando 1,1 milioni alle imprese cooperative che hanno almeno il 30% dei soci e degli amministratori di età non superiore a 35 anni. Gli altri 20,9 milioni sono ripartiti settorialmente: 9,5 milioni per il comparto agricolo, 6,65 milioni per il consumo, 1,9 milioni per le cooperative di produzione e lavoro e 2,85 per le sociali.
Stamani la conferenza stampa con Roberto Simoni, l'assessore Mario Tonina e il presidente di Promocoop Trentina Spa Arnaldo Dandrea.
“È uno strumento finanziario importante – ha osservato il presidente della Federazione Trentina della Cooperazione Roberto Simoni – con una modalità assolutamente innovativa, molto virtuosa, che consente alle cooperative di poter contare su risorse utili a elaborare al meglio prospettive future. È un fondo a rotazione che serve per la capitalizzazione delle imprese cooperative, quindi a scadenza programmata, non a fondo perduto”.
"Uno strumento che nel corso degli anni si è notevolmente rafforzato", ha dichiarato il presidente di Promocoop Trentina spa Arnaldo Dandrea.
“La finalità del fondo – ha sottolineato l’assessore alla cooperazione Mario Tonina - è sostenere finanziariamente i progetti d’investimento o consolidamento delle società cooperative, rafforzandone la struttura patrimoniale. Anche in questa particolare fase complicata dagli effetti degli eventi bellici, dell’impennata dell’inflazione e del rialzo dei tassi bancari, la Provincia vuole essere più che mai a fianco delle imprese, che intendono realizzare progetti di sviluppo aziendale, generando ricadute positive sul territorio trentino. Questo particolare strumento di sostegno finanziario si basa sulla partnership pubblico – privato”.
Finalità e durata
I progetti che si candideranno ad accedere alle risorse del Fondo dovranno avere una delle seguenti quattro finalità: innovazione e crescita, inserimento di nuove tecnologie, consolidamento della situazione economica, patrimoniale e finanziaria, oppure sostenere aggregazioni tra imprese.
La domanda di accesso dovrà essere accompagnata da un Piano di sviluppo opportunamente validato, elemento imprescindibile per consentire all’Ente gestore di comprendere la ricaduta e la sostenibilità del progetto da finanziare. Le cooperative potranno chiedere la consulenza della Federazione Trentina della Cooperazione per la realizzazione del Piano industriale.
L’importo complessivo dell’intervento per singola cooperativa (comprensivo sia di quota pubblica che privata) varia dai 400 mila euro per le cooperative sociali ai 2 milioni per le agricole, prevedendo 1,5 milioni per consumo, produzione, lavoro e servizi. La durata dell’investimento può variare tra i 3, i 5 e i 7 anni, in base all’entità e alla complessità del piano di sviluppo proposto. Il rimborso sarà in un’unica soluzione nel caso del triennio e avverrà a partire da quarto o dal quinto anno nelle altre due ipotesi di durata.
Progetti per 56 milioni
Dalla sua istituzione, il Fondo Partecipativo ha garantito attraverso sei bandi risorse complessive per 56 milioni di euro che hanno consentito, per esempio, la riduzione dell’impatto ambientale, lo sviluppo di piattaforme tecnologiche, la transizione ecologica, la valorizzazione turistico-ambientale e la crescita dell’economia circolare.
Non solo. Questo strumento ha portato nei bilanci delle cooperative beneficiarie un migliore equilibrio patrimoniale, determinato in particolare da una maggiore capitalizzazione e da un più facile accesso al credito, senza che questo abbia incrementato la dipendenza da mezzi terzi.
Il Fondo Partecipativo ha anche consentito alle imprese aderenti di allungare le scadenze dei propri finanziamenti bancari, passando da debiti a breve termine a debiti a medio lungo, con conseguenze positive sui margini di liquidità. L’ultimo bando, quello del 2020, ha concesso risorse per la cifra record di 32,4 milioni, finanziando 36 progetti.