Fondazione Mach, nuovo Cda senza i componenti del mondo agricolo. Il rammarico della Cooperazione
Nomine approvate dalla Giunta. Un membro provvisorio in attesa dei 4 nomi designati dal mondo agricolo.
La cooperazione: lo strappo fa male a tutta l’agricoltura trentina
Simoni: “Una scelta che non condividiamo, dal momento che lascia l’Istituto senza una adeguata rappresentanza del settore. Abbiamo fatto ogni sforzo affinché questo non avvenisse, e continueremo a dialogare in modo responsabile con la Provincia autonoma per costruire una governance autorevole e rappresentativa dell’ente di San Michele".
La Giunta provinciale ha nominato l’organo di governo dell’ente, costituito da 4 componenti, oltre a un membro provvisorio, in attesa dei 4 nominativi che saranno scelti unitariamente dai rappresentanti del mondo agricolo, secondo quanto previsto dalla legge provinciale.
"Prendiamo atto che i soggetti titolari del diritto di designazione, secondo lo statuto, non hanno raggiunto la necessaria unità nell’ambito del processo decisionale; non possiamo tuttavia permetterci che un ente importante e riconosciuto a livello nazionale e internazionale, oltre che centrale per lo sviluppo dell’agricoltura del futuro come la Fondazione Mach, viva una fase di stallo.
Per questo motivo la Giunta ha deciso di procedere con la nomina di un membro provvisorio che sarà sostituito dai rappresentanti individuati dal comparto.
Il nostro compito è quello di valorizzare e rendere sempre più efficiente questo ente, al quale riconosciamo una grande importanza, anche in vista della nuova Pac” osserva l’assessore all’agricoltura Giulia Zanotelli, che evidenzia anche gli sforzi messi in campo e la leale collaborazione con le organizzazioni che rappresentano il mondo agricolo, con l’obiettivo di rilanciare l’importante e qualificata azione assicurata dalla Fem a supporto del settore.
Il Cda a 5 della Fondazione Edmund Mach sarà dunque provvisoriamente composto da:
- Mirco Maria Franco Cattani, Presidente
- Angelo Frascarelli, esperto di Politica agricola comune, è professore di Economia e politica agraria e Politica agroalimentare presso l’Università degli Studi di Perugia. Componente del Comitato scientifico del Crea e del Comitato scientifico di Edagricole. Collabora con le principali riviste specializzate per il mondo agricolo. Autore di numerose pubblicazioni e relazioni a convegni su: obiettivi e strumenti della politica agricola comune; economia dei mercati agricoli; agroenergie; multifunzionalità dell’agricoltura; economia delle produzioni agroalimentari.
- Andrea Merz, Direttore di Concast Trentingrana e membro del Cda di Grana Padano;
- Roberta Raffaelli, esperta in sistemi agroalimentari, territorio e ambiente, è Professoressa ordinaria di economia all’Università di Trento. E' stata indicata dall'assemblea delle minoranze;
- Ilaria Romagnoli, esperta di diritto agrario, avvocato. E' membro provvisorio.
[Fonte: Ufficio Stampa Provincia Autonoma di Trento]
Cda Fem, la cooperazione: lo strappo fa male a tutta l’agricoltura trentina
Il cda della nuova Fondazione Mach parte senza la componente del mondo agricolo. Simoni: “Una scelta che non condividiamo, dal momento che lascia l’Istituto senza una adeguata rappresentanza del settore. Abbiamo fatto ogni sforzo affinché questo non avvenisse, e continueremo a dialogare in modo responsabile con la Provincia autonoma per costruire una governance autorevole e rappresentativa dell’ente di San Michele.
La cooperazione agricola trentina ha lavorato con grande determinazione e in modo unitario per arrivare ad una intesa sui componenti del cda della Fem, tale da garantire una governance autorevole e pienamente rappresentativa delle istanze che vengono dal mondo agricolo locale.
Riteniamo di aver compreso con molta responsabilità le direttrici della riforma, facendo sintesi delle varie istanze del mondo agricolo, rappresentando infine una rosa di nominativi espressione dell’unanimità della cooperazione e di una larga maggioranza delle organizzazioni sindacali presenti sul territorio.
Nonostante gli sforzi, non è stato possibile raggiungere una intesa pienamente unitaria con tutte le organizzazioni sindacali di settore.
Ciò ha portato alla decisione della Giunta provinciale di non nominare i componenti proposti. Uno strappo che fa male a tutta l’agricoltura trentina.
“È una scelta – ha commentato Roberto Simoni - di cui ci rammarichiamo, convinti come siamo che alla Fondazione Mach non servano bracci di ferro ma progetti condivisi.
Per questo dobbiamo continuare a lavorare per arrivare ad una intesa che salvaguardi da una parte l’unità del mondo agricolo, e dall’altra esigenza di completare la riforma dell’ente, che è fondamentale per lo sviluppo dell’agricoltura trentina.
Già nei prossimi giorni chiederemo un incontro per conoscere le motivazioni tecniche di tale decisione, che non condividiamo. Allo stesso tempo continueremo a lavorare, come fatto nelle ultime settimane, con l’obiettivo della piena coesione all’interno del mondo agricolo”.
[Ufficio stampa federazione Trentina della Cooperazione]