Fondazione Cassa Rurale di Trento per “TrentoSessanta – Museo diffuso del ‘68”
E’ un progetto curato da Matteo Matassoni, Nicola Mittempergher e Michele Toss per “Momo associazione culturale” e sostenuto dalla Fondazione Cassa Rurale di Trento.
“TrentoSessanta - Museo Diffuso del ’68” nasce dall’esigenza di valorizzare il patrimonio storico, urbanistico e culturale di un territorio.
Il progetto è stato presentato stamani a Palazzo Geremia a Trento alla presenza di Andrea Robol, assessore comunale con delega per le materie della cultura e di Rossana Gramegna, presidente della Fondazione Cassa Rurale di Trento. “L’idea è buona – ha osservato la presidente Gramegna – e ci è sembrata meritevole di essere sostenuta anche per le modalità innovative che la caratterizza”.
Alla presentazione ha preso parte anche Italo Stenico, vicepresidente vicario della Cassa Rurale di Trento.
“A distanza di cinquant’anni, TrentoSessanta - Museo diffuso del ’68 a Trento – spiegano i curatori - invita a ricordare, attraverso modalità evocative inesplorate, una stagione del nostro passato recente: la contestazione giovanile, le occupazioni del movimento studentesco a Sociologia, le manifestazioni degli operai, i cambiamenti del mondo cattolico, la nascita del movimento femminista”.
L’intera area di interesse diventa un museo a cielo aperto, dove i contenuti di approfondimento sono fruibili attraverso una piattaforma web dedicata (app per smartphone/tablet e sito web).
TrentoSessanta è costituito da una piattaforma web (www.trentosessanta.it) e da una applicazione per dispositivi mobile (ottimizzata per sistemi Android e iOS) che permette di seguire un percorso urbano di dieci tappe nel centro della città capoluogo. Ognuna di queste permette di usufruire di specifici contenuti. Nell’ordine.
Il primo: il racconto, in forma audiolibro, di Martino, studente liceale con un fratello iscritto all’Università di Sociologia negli anni della contestazione. Ascoltando le vicende narrate, accompagnate da musiche originali, si ripercorrono i principali fatti accaduti in città durante il Sessantotto offrendo all’utente un’esperienza coinvolgente ed evocativa.
Il secondo: per ogni punto del percorso è presente una sezione dedicata alla consultazione di brevi schede di approfondimento (aggiornabili nel tempo) con alcune informazioni essenziali, articoli di giornale, immagini di repertorio, video d’epoca, brani estrapolati da interviste con persone che hanno preso parte ai fatti oppure in grado di fornire una prospettiva “esterna” a quegli avvenimenti. I materiali archivistici, fotografici e audiovisivi sono concessi dalla Fondazione Museo Storico del Trentino.
Il terzo: consultazione di una “linea temporale” che permette di confrontare gli avvenimenti storici di Trento con ciò che stava succedendo fuori dai confini trentini e italiani nella seconda metà degli anni Sessanta.
Il quarto: navigazione di una “mappa musicale”. Le vie della città vengono associate a componimenti musicali degli anni Sessanta, colonna sonora di anni in cui l’impegno politico e sociale transitava molto di frequente proprio attraverso la musica pop e rock. L’immediatezza del linguaggio musicale permette di calarsi in un altro periodo storico, osservando e vivendo il contesto urbano lungo la linea che unisce e al contempo distingue l’attualità dal passato recente.
TrentoSessanta è riconoscibile nelle vie di Trento grazie a pannelli dedicati (posizionati in apposite fioriere messe a disposizione dal Comune) indicano la presenza del museo diffuso, suggerendo il sito web da visitare e, attraverso un QRcode, l’app da scaricare sul proprio smartphone.
“Infine – concludono i curatori - è attivo un modulo di contatto. Ognuno potrà inviare i proprio contributi (aneddoti, foto o video) che andranno ad arricchire l’esperienza TrentoSessanta costantemente aggiornato grazie al caricamento di nuovi materiali e nuovi punti di interesse attivi sulla mappa”.