Famiglia Cooperativa Primiero, riaperto il negozio di via Piave. Un successo.
“È la fine di un incubo, adesso guardiamo al futuro”, commenta la presidente Francesca Broch.
Il negozio della Famiglia Cooperativa, uno dei più importanti della valle, riapre dopo 586 giorni di chiusura dovuta agli esiti di un complesso contenzioso tra una ditta locale e l'allora Comune di Transacqua che aveva rilasciato le autorizzazioni.
Ora si riapre in virtù di una nuova licenza edilizia che tiene conto degli adeguamenti normativi intervenuti negli ultimi anni. Il punto vendita di via Piave, molto apprezzato dalla clientela, ha una superficie di 799 metri quadri, leggermente inferiore a quella precedente, e dà lavoro ad una ventina di persone.
Stamani in tanti hanno salutato fin dalle prime ore la “rinascita” del punto vendita.
“La nascita è un evento bellissimo, ma la rinascita è qualcosa di straordinario”: la presidente della Famiglia Cooperativa Primiero Francesca Broch non nasconde la propria gioia nel giorno di riapertura del negozio di via Piave, il più grande e rappresentativo della cooperativa.
“È stato un percorso difficile, ci siamo sentiti spesso soli – non abbandonati – e a volte inadeguati a gestire una vicenda molto complessa, per la quale sembrava non ci fossero soluzioni. Ma ci siamo sempre presi le nostre responsabilità e lavorato per garantire un futuro alla cooperativa e a chi vi lavora, e un servizio ai soci e ai clienti. Anche imparando dai propri errori. Vogliamo dare un messaggio di speranza. Siamo contenti di essere rientrati in una situazione di normalità e vogliamo dare un messaggio di speranza, anche se la partita è ancora aperta”.
Oggi è il momento di sorridere, dopo anni di amarezze e delusioni in cui la cooperativa, titolare di una concessione edilizia rilasciata dal Comune di Transacqua, si è vista suo malgrado trascinare in una vicenda a cui era estranea.
E a “festeggiare” la riapertura stamani sono saliti in Primiero anche la presidente della Cooperazione trentina Marina Mattarei, il vice Walter Facchinelli e la consigliera Paola Dalsasso, che da vicepresidente aveva seguito le fasi più tormentate della vicenda, il presidente di Sait Renato Dalpalù e il direttore commerciale Pierluigi Stopelli.
Insieme a loro anche il sindaco di Primiero San Martino di Castrozza Daniele Depaoli (“oggi deve prevalere la fiducia, lasciamoci alle spalle il passato e guardiamo al futuro”, ha esortato il sindaco), e il parroco don Giuseppe che ha dato l’annuncio della riapertura del negozio durante la messa dell’Assunta a ferragosto, ed oggi ha benedetto la struttura. “Oggi vediamo un segno di resurrezione per il Primiero, per chi lavora, e per offrire agli ospiti un punto vendita qualificato”.
“La Cooperazione Trentina è vicina alla Famiglia cooperativa del Primiero – ha affermato la presidente Marina Mattarei – ed intende testimoniarlo anche in questo giorno speciale. Il risultato di oggi arriva dopo un lungo periodo di incertezza ed incapacità di dare risposte. Finalmente queste risposte sono arrivate, anche grazie alla collaborazione con le istituzioni, Comune e Provincia autonoma in primo luogo. La somma di tante forze positive che hanno agito per il bene della comunità ha consentito la riapertura. Adesso è importante guardare avanti”.
“Il Sait supporta la Famiglia cooperativa affinché possa guardare al futuro finalmente con serenità. Ne hanno diritto i cittadini e consumatori della comunità del Primiero”, ha commentato il presidente di Sait Renato Dalpalù.
I fatti, in brevissima sintesi, sono noti. A seguito di due ricorsi presentati al Tar da una ditta locale, a partire dal 2010, una serie di atti adottati dal Comune di Transacqua riguardanti l'edificio all'imbocco del paese nel quale ha sede anche la Famiglia Cooperativa erano stati annullati.
Il Consiglio di Stato aveva confermato le sentenze del Tar, e, nonostante vari tentativi degli enti preposti di sbloccare l’iter di concessione rimasto incagliato nella complessa normativa del settore, si era arrivati alla chiusura del negozio il 9 gennaio 2017, uno dei principali della valle, con i suoi 930 metri quadri di superficie.
Attualmente il punto vendita ha 799 metri quadri di superficie, leggermente ridotta per effetto dell’adeguamento alle normative intervenute nel corso degli anni, è completo di tutti i reparti di assortimento ed impegna una ventina di persone. Nessuno in questo periodo di chiusura è stato licenziato.