22 agosto 2024
fondazione mach
Denno, il frutteto sperimentale FEM apre le porte
Incontro tecnico oggi in valle di Non con gli esperti della Fondazione Mach
Prosegue il ricco calendario degli incontri estivi per agricoltori organizzati dalla Fondazione Edmund Mach in varie località del Trentino. Oggi è stata la volta delle porte aperte al frutteto sperimentale di Denno. I tecnici del Centro Trasferimento Tecnologico hanno presentato i risultati delle sperimentazioni in ambito agronomico per quanto riguarda le varietà di melo, la distribuzione dei prodotti fitosanitari e l’architettura degli impianti.
L'evento, introdotto dal dirigente Maurizio Bottura, ha visto partecipare 170 agricoltori. I tecnici e ricercatori intervenuti sono Franco Micheli, Daniel Bondesan, Claudio Rizzi, Roberto Torresani, Damiano Moser, Davide Busetti.
Il programma delle giornate tecniche si completa giovedì 22 agosto, alle ore 16.30 presso l’aula magna con la Giornata prevendemmiale organizzata da Assoenologi sezione Trentino in collaborazione con la Fondazione Mach.
Architettura degli impianti: il frutteto multiasse ‘’guyot’’
Sono state mostrate agli agricoltori le diverse tipologie di frutteto che si possono ottenere con il sistema denominato guyot. Questa forma di allevamento del melo consente di ottenere alberi che possono essere gestiti completamente da terra, fino ad arrivare a modelli alti anche più di tre metri. Sono state illustrate le indicazioni principali necessarie per realizzare in modo corretto questo sistema di allevamento, a partire dalle strutture di sostegno fino agli accorgimenti agronomici più opportuni, nonché i dati produttivi anche in confronto con il classico sistema di allevamento a spindel. Particolare attenzione è stata rivolta al criterio di rinnovo degli assi, in quanto questa forma di allevamento consente un approccio nuovo sia alla potatura degli alberi sia alla regolazione della carica, basato sulla lunghezza complessiva degli assi produttivi verticali.
Tecniche di distribuzione innovative
Anche nel 2024 è proseguita la sperimentazione sul sistema di distribuzione dei prodotti fitosanitari a punto fisso su piante allevate in parete stretta. Dopo le pluriennali esperienze sulla difesa dalle principali malattie del melo, le valutazioni più recenti sono state rivolte a determinare l’efficacia dei trattamenti insetticidi, con l’obiettivo di individuare misure per favorire l’assorbimento di specifici principi attivi a livello fogliare.
Una più recente attività sperimentale, sempre condotta presso il frutteto sperimentale, mira a valutare le opportunità offerte dai sistemi a rateo variabile di cui possono essere dotate le moderne irroratrici. Sono basati su sensori in grado di valutare le dimensioni della chioma e consentono di adeguare la quantità di miscela alla effettiva presenza di vegetazione nel frutteto.
Programma di miglioramento genetico del melo
Nell’azienda sperimentale di Denno sono in valutazione alcune delle più promettenti accessioni originate dal programma di miglioramento genetico della Fondazione Mach. Sono state poste a confronto selezioni FEM dotate del gene di resistenza a ticchiolatura Vf, scoperto negli anni ’40 nella specie selvatica Malus floribunda. L’analisi del comportamento delle diverse accessioni può consentire a frutticoltori e tecnici di disporre di riscontri oggettivi sulle reali potenzialità d’impiego delle varietà resistenti in funzione di un minor impatto ambientale. Spesso le accessioni resistenti a ticchiolatura dimostrano alti livelli di suscettibilità ad altre patologie, quali oidio, alternaria, marssonina, ai marciumi del frutto ed altre.
Programma di selezione di nuove linee clonali di Renetta Canada
Il progetto, illustrato durante la giornata tecnica, ha come obiettivo di verificare se soprattutto all’interno dei vecchi impianti di Renetta Canada Bianca e Grigia esiste diversità fenotipica per il carattere di rugginosità della buccia. L’interesse è rivolto all’individuazione di materiale migliorativo rispetto a quello attualmente in propagazione ossia con frutti rugginosi (grana), con ruggine “marezzata” (ruggine intervallata da sfondo verde), assenza di colore di fondo “verde lucido” (buccia liscia senza presenza di ruggine) e forma del frutto meno piatta, più allungata e “costoluta”.
Gestione agronomica delle varietà club
Nel 2024 sono proseguite le attività di approfondimento agronomico sulle varietà Club introdotte da APOT, le cui caratteristiche principali sono state indagate nell’ultimo quinquennio.
Nei campi sperimentali di Denno nell’attuale annata produttiva l’attività si è concentrata sull’utilizzo di brachizzanti sulla varietà Gradisca Dolcevita® con l’obiettivo di individuare benefici e svantaggi, e da cui è emerso che una corretta gestione della potatura, del diradamento e della vegetazione sono fondamentali per ottenere risultati soddisfacenti.
Sulla varietà Minneiska SweeTango, oltre ai rilievi di ritorno a fiore dei diradi del 2023 che dimostrano come una buona strategia diradante garantisca un buon ritorno a fiore, è stato valutato l’utilizzo della macchina sfogliatrice per il miglioramento della finestra di raccolta.
Sulle varietà Fengapi Tessa® e UEB 6581 infine sono state illustrate le prove di dirado impostate per approfondire le conoscenze sulle molecole oggi disponibili sul mercato per la regolazione della carica e valutare l’interazione dell’utilizzo in miscela tra di loro e le conseguenze sul ritorno a fiore.
L'evento, introdotto dal dirigente Maurizio Bottura, ha visto partecipare 170 agricoltori. I tecnici e ricercatori intervenuti sono Franco Micheli, Daniel Bondesan, Claudio Rizzi, Roberto Torresani, Damiano Moser, Davide Busetti.
Il programma delle giornate tecniche si completa giovedì 22 agosto, alle ore 16.30 presso l’aula magna con la Giornata prevendemmiale organizzata da Assoenologi sezione Trentino in collaborazione con la Fondazione Mach.
Architettura degli impianti: il frutteto multiasse ‘’guyot’’
Sono state mostrate agli agricoltori le diverse tipologie di frutteto che si possono ottenere con il sistema denominato guyot. Questa forma di allevamento del melo consente di ottenere alberi che possono essere gestiti completamente da terra, fino ad arrivare a modelli alti anche più di tre metri. Sono state illustrate le indicazioni principali necessarie per realizzare in modo corretto questo sistema di allevamento, a partire dalle strutture di sostegno fino agli accorgimenti agronomici più opportuni, nonché i dati produttivi anche in confronto con il classico sistema di allevamento a spindel. Particolare attenzione è stata rivolta al criterio di rinnovo degli assi, in quanto questa forma di allevamento consente un approccio nuovo sia alla potatura degli alberi sia alla regolazione della carica, basato sulla lunghezza complessiva degli assi produttivi verticali.
Tecniche di distribuzione innovative
Anche nel 2024 è proseguita la sperimentazione sul sistema di distribuzione dei prodotti fitosanitari a punto fisso su piante allevate in parete stretta. Dopo le pluriennali esperienze sulla difesa dalle principali malattie del melo, le valutazioni più recenti sono state rivolte a determinare l’efficacia dei trattamenti insetticidi, con l’obiettivo di individuare misure per favorire l’assorbimento di specifici principi attivi a livello fogliare.
Una più recente attività sperimentale, sempre condotta presso il frutteto sperimentale, mira a valutare le opportunità offerte dai sistemi a rateo variabile di cui possono essere dotate le moderne irroratrici. Sono basati su sensori in grado di valutare le dimensioni della chioma e consentono di adeguare la quantità di miscela alla effettiva presenza di vegetazione nel frutteto.
Programma di miglioramento genetico del melo
Nell’azienda sperimentale di Denno sono in valutazione alcune delle più promettenti accessioni originate dal programma di miglioramento genetico della Fondazione Mach. Sono state poste a confronto selezioni FEM dotate del gene di resistenza a ticchiolatura Vf, scoperto negli anni ’40 nella specie selvatica Malus floribunda. L’analisi del comportamento delle diverse accessioni può consentire a frutticoltori e tecnici di disporre di riscontri oggettivi sulle reali potenzialità d’impiego delle varietà resistenti in funzione di un minor impatto ambientale. Spesso le accessioni resistenti a ticchiolatura dimostrano alti livelli di suscettibilità ad altre patologie, quali oidio, alternaria, marssonina, ai marciumi del frutto ed altre.
Programma di selezione di nuove linee clonali di Renetta Canada
Il progetto, illustrato durante la giornata tecnica, ha come obiettivo di verificare se soprattutto all’interno dei vecchi impianti di Renetta Canada Bianca e Grigia esiste diversità fenotipica per il carattere di rugginosità della buccia. L’interesse è rivolto all’individuazione di materiale migliorativo rispetto a quello attualmente in propagazione ossia con frutti rugginosi (grana), con ruggine “marezzata” (ruggine intervallata da sfondo verde), assenza di colore di fondo “verde lucido” (buccia liscia senza presenza di ruggine) e forma del frutto meno piatta, più allungata e “costoluta”.
Gestione agronomica delle varietà club
Nel 2024 sono proseguite le attività di approfondimento agronomico sulle varietà Club introdotte da APOT, le cui caratteristiche principali sono state indagate nell’ultimo quinquennio.
Nei campi sperimentali di Denno nell’attuale annata produttiva l’attività si è concentrata sull’utilizzo di brachizzanti sulla varietà Gradisca Dolcevita® con l’obiettivo di individuare benefici e svantaggi, e da cui è emerso che una corretta gestione della potatura, del diradamento e della vegetazione sono fondamentali per ottenere risultati soddisfacenti.
Sulla varietà Minneiska SweeTango, oltre ai rilievi di ritorno a fiore dei diradi del 2023 che dimostrano come una buona strategia diradante garantisca un buon ritorno a fiore, è stato valutato l’utilizzo della macchina sfogliatrice per il miglioramento della finestra di raccolta.
Sulle varietà Fengapi Tessa® e UEB 6581 infine sono state illustrate le prove di dirado impostate per approfondire le conoscenze sulle molecole oggi disponibili sul mercato per la regolazione della carica e valutare l’interazione dell’utilizzo in miscela tra di loro e le conseguenze sul ritorno a fiore.
Autore: Ufficio Stampa FEM