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Dal 12 al 15 settembre torna Poplar sul Doss Trento

Due le novità assolute di quest’anno: un secondo palco sul Doss Trento e la possibilità di campeggiare a un passo dai laghi di Lamar.

Un viaggio iniziato nel 2017, un appuntamento che è diventato a place to be per gli appassionati da ogni parte d’Italia e che attrae più del 50% del pubblico da fuori regione. Si conferma anche l’appuntamento con la rassegna culturale gratuita Poplar CULT!, che si svolgerà durante i pomeriggi del Festival a Piedicastello. Il programma completo dei talk, dei workshop e delle mostre è stato svelato oggi durante la conferenza stampa ufficiale del Festival, rivelando una programmazione trasversale e carica di sperimentazione. Per quattro giorni, Piedicastello e il Doss Trento saranno un’oasi in cui respirare aria pulita e scoprire un mondo senza confini e geografie. 

DUE PALCHI, 40+ ARTISTS 

La moltiplicazione degli ecosistemi e delle energie sarà supportata da un cambiamento sostanziale della venue: nel parco del Doss Trento infatti saranno presenti ben due palchi, novità assoluta del 2024 che permetterà all’atmosfera di essere ancora più elettrica e pervasiva, interessando due zone del parco. Un esperimento dopo il successo, nell’edizione 2023, del blitz di Pop X che ha sconvolto il pubblico con una scarica adrenalinica e una track list inedita su quello che quest’anno diventerà il second stage. Un’edizione ricchissima quella di Poplar 2024, che porta sul palco tanti artisti italiani e internazionali, per quattro giorni in cui la città potrà assaporare una cultura musicale che si plasma sui generi più diversi. 

TRA TRENTO E L’EUROPA 

Direttamente dalla Svezia, due dei progetti più interessanti del decennio. In attività da quando aveva 15 anni Yung Lean sarà sul palco di Poplar dopo più di 5 anni dall’ultima data italiana, che vedrà il sadboy dalle radici cloud rap esibirsi a pochi mesi dalla release del suo ultimo album “Psykos”, in cui trovano spazio il rock alternativo e il post-punk e che nasce dalla collaborazione con Bladee, fedelissimo del collettivo svedese Drain Gang. Yung Lean è una voce potentissima già quasi di culto per gli amanti del rap che non segue le tendenze. A soli 27 anni si può dire che abbia cambiato il volto della musica rap e porta con sé un bagaglio fittissimo di esperienze, vantando collaborazioni con nomi del calibro di Skrillex e FKA Twigs. Ritorna in Italia l’ironia tagliente dei Viagra Boys, band post-punk svedese tra le più riconoscibili nel proprio genere e molto amata dal pubblico italiano. Dopo il loro esordio nel 2016 e i celebratissimi “Welfare Jazz” del 2021 e “Cave World” del 2022, i Viagra Boys sono diventati ben presto tra i principali promotori del revival post-punk degli ultimi anni, grazie a un sound brutale, una scrittura schietta e una satira sguaiata, il tutto funzionale a un messaggio politico che rifiuta le intolleranze e celebra l’opporsi allo status quo. Dall’Inghilterra arrivano invece i Mount Kimbie: freschissima di uscita (5 aprile) la loro ultima impresa discografica “The Sunset Violent” che, oltre a vantare due feat con King Krule, definisce l’introduzione nella band di due nuovi membri, tra cui una voce femminile. Un viaggio tra influenze dream-pop, shoegaze, chill-pop, kraut-rock. Un’evoluzione - o forse una rivoluzione - nelle sonorità a cui ci aveva abituato questo geniale duo, ormai affermatosi come uno dei progetti più imprevedibili e significativi nella scena electro-pop UK. Sempre made in UK, le londinesi Los Bitchos sono difficili da definire. I loro live sono una festa psichedelica a cui è impossibile resistere, si respira euforia tra le tracce strumentali della band. Le loro esibizioni, influenzate da cumbia, funk, disco, surf anni ‘60, sono un’esplosione e una festa dream pop, che ha destato anche l’attenzione del frontman dei Franz Ferdinand. Le Lambrini Girls arrivano invece dalla scena musicale punk di Brighton e sono decisamente incazzate. Le loro canzoni sono una denuncia nei confronti della società, feroci arrivano dritte al punto. Un trio inarrestabile e sicuramente energico, un live che esalta e trasforma. Il loro ultimo singolo “Body Of Mine” è più personale, parla di identità di genere e di come entrare in contatto con la propria quando non ci si sente pienamente se stessi. Dal sud di Londra ci raggiungeranno invece i Fat Dog, per mettere in scena uno show caotico e surreale che mescola influenze dance, punk e klezmer. Dalle coste della Normandia arrivano invece i Jersey, che porteranno il loro party fatto di house, dance e un’energia irresistibile sul Doss. Dal Regno Unito arriva anche EV, l’“everyday poet” che racconta la cultura lavorativa britannica e la sua vita in UK attraverso rime che colpiscono; un modo per evadere dalla realtà di tutti i giorni. Dalla Germania, si esibirà sul palco di Poplar Sofia Kourtesis dj, compositrice e produttrice, di stanza a Berlino ma originaria del Perù. Con un linguaggio catartico e deciso, in equilibrio tra la pace dei sensi e l’inquietudine, “Madres” è il suo album di debutto ma traccia già una linea ben precisa, che la consacra come uno dei più inarrestabili astri nascenti dell’elettronica. Acclamata dalla critica internazionale, da Pitchfork al New York Times, la sua opera prima è tanto messianica quanto terrena, un unico canto di tenacia, fortezza e speranza. Dopo il successo del brano “What Love Is” diventato virale su TikTok, approda in Italia anche la synth band tedesca Zimmer90, con il suo dreamy mix di disco, indie e alternative. Nato in Sicilia ma cresciuto tra i palazzi della Saarland, Pufuleti è un rapper unico nel suo genere. Scrive con naturalezza su beat lo-fi, perdendosi in dei flussi di coscienza più facili da decostruire che da mettere insieme. Un artista estremo che nei suoi testi allucinati in realtà parla di sé, dei suoi ricordi, di ciò che vede senza filtri. Gli Yīn Yīn, band di stanza ad Amsterdam che fonde funk e musica tradizionale asiatica, porteranno il pubblico ben lontano dall’Olanda. 

I RITORNI SULLA SCENA MUSICALE ITALIANA 

Uno degli show più attesi è quello degli I Hate My Village, ovvero Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion), Alberto Ferrari (Verdena), Fabio Rondanini (Calibro 35, Afterhours) e Marco Fasolo (Jennifer Gentle). Quattro musicisti, quattro personalità molto diverse che quest’anno sono tornati a suonare insieme con il loro disco-manifesto Nevermind the Tempo. Attesissimi anche i Sxrrxwland, collettivo artistico formato da Osore, Gino Tremila e Giovanni Vipra. Rispettivamente producer, creative director e voce. Dopo 5 anni di stop, il trio di giovani predatori debutta con il primo disco “Anima Macchina”. Un sound elettronico attraverso cui trova sfogo una rabbia viscerale che da sempre li caratterizza e si traduce in un live pungente e potentissimo. Un grande e tanto atteso ritorno è anche quello di Laila Al Habash, cantautrice italo-palestinese, penna sognante, nonchè una delle più belle voci italiane contemporanee. Ha appena pubblicato il suo nuovo EP "Long Story Short" dopo aver conquistato tutti con “Mystic Motel”, il suo primo ed ultimo album che risale ormai al 2021. Un invito a rallentare, a prendersi del tempo nella vita di tutti i giorni, una raccolta di storie in cui torna lo zampino di Niccolò Contessa che la affianca alle produzioni, insieme a Matteo Parisi e i B-CROMA. A far impazzire i radar dei più attenti, è anche il ritorno di Irbis, artista talentuosissimo classe ‘97 che, dopo quattro anni, torna con un nuovo album, più pop e onirico rispetto alle atmosfere a cui ci aveva abituato. “Lacrime e cemento” è un disco nomade e doloroso che, con un’intensità disarmante, viene a prenderti e si prende cura della tua interiorità. 

I RITORNI SUL PALCO DI POPLAR 

Tra gli artisti del panorama italiano ecco Fulminacci, che torna sul palco di Poplar dopo l’esordio del 2019 al Parco delle Albere. Da allora Filippo ne ha percorsa di strada, e oggi è riconosciuto da tutti come uno “di quelli bravi”. Reduce da un intero tour sold out, per cantarci le storie tra dolcezza e ironia del suo ultimo disco “Infinito +1”. Proprio Ele A è un 

altro dei ritorni più attesi sul palco di Poplar. Classe 2002, Ele è una giovanissima che sta cambiando le regole del rap, grazie alla sua maestria nel fondere un gusto street pop contemporaneo con un’attitudine old school. Si è esibita sul Doss Trento nel 2022, senza nemmeno un pezzo su Spotify. Oggi è a tutti gli effetti uno dei nomi più in hype nella scena rap italo-svizzera, con una brillante strada davanti ancora tutta da percorrere, con all’attivo un EP che ha conquistato non solo i più giovani ma anche i palati più esigenti e i culti dell’hip - hop nostrano. Sempre per la scena rap torna anche Kid Yugi, già tra i protagonisti di Poplar 2023, che torna a Trento per portare dal vivo il suo disco I nomi del diavolo. Dopo aver acceso il garage del Mart con un Dj Set memorabile, torna a Poplar anche okgiorgio, che primeggia tra i volti scelti da Spotify per Radar 2024. Giorgio Pesenti - già membro del collettivo Iside - è un musicista e produttore che sta dominando la scena clubbing italiana. Produttore di artisti come Fulminacci, Pinguini Tattici Nucleari e Loredana Bertè, ha pubblicato il suo primo EP “ok” lo scorso dicembre. Cinque tracce in cui le voci suonano come strumenti e la chitarra di Giorgio fa da padrona; un mix di suoni elettronici che agiteranno tutta la collina del Doss. Freschissima dell’anteprima al Mart anche HÅN. con la sua voce che arriva da lontano e accarezza la pelle, delicata e introspettiva, ma sempre coinvolgente. HÅN arriva dal lago di Garda ma ha studiato a Trento. Con le sue sonorità elettroniche e sperimentali ci invita a raggiungerla lontano nei mondi alternativi che riesce a creare, luoghi dove può nascondersi e stare al sicuro. Quello stesso giorno - venerdì - sarà impossibile controllare gambe e piedi che seguiranno anche le indicazioni di Whitemary, dopo due anni di nuovo tra le nostre montagne con i suoi synth analogici con il suo “Radio Bianchini Soundsystem”. Torna a Poplar anche Altea, una delle talentuose voci femminili dei Thru Collected, giovanissimo ed eclettico collettivo napoletano che negli ultimi anni ha conquistato pubblico e critica con gli album "Discomoneta" e "Il grande fulmine". Un’altra perla di questa edizione sarà il folle show di Auroro Borealo. Dopo aver partecipato a Poplar Cult! lo scorso anno, l’eclettico artista propone un brillante delirio musicale a cui è impossibile resistere. 

LA FRESCHEZZA DEL MEDITERRANEO 

Cambiamo coordinate con le armonie di Marco Castello, polistrumentista che fonde funk-jazz e bossa nova e ci porterà in un'immersione tra i colori e le brezze di fine estate che soffiano sul parco. Una penna arguta e ironica che mescola italiano e dialetto siracusano, in nome delle sue origini siciliane. Alle spalle un’esperienza in tour con La Comitiva, progetto di Erlend Øye (membro dei Kings of Convenience), Castello ha preso parte anche al nuovo disco di MACE insieme ad Ele A con il brano “Mentre il mondo esplode”. Fresco di uscita il suo ultipo EP che porta la firma di Emi Records / Universal Music Italy. Il merito è anche della voce della stessa Altea, un canto dal timbro ipnotico capace di creare atmosfere avvolgenti, tanto che è stata chiamata anche a partecipare al nuovo album del celebratissimo producer Mace. Direttamente da Napoli, città in cui la musica è da sempre aperta alla contaminazione, arrivano tre dei migliori progetti contemporanei per sconvolgere i palchi di Poplar. Dopo il successo della loro esibizione nel 2022, tornano i Fuera, trio che mescola rap, techno e sonorità psichedeliche. Uno show in cui è impossibile non saltare, uno  stile unico che li caratterizza da sempre rispetto al resto della scena musicale. Sono tornati a fine marzo con il singolo cosa fai stasera?, una traccia dai suoni più morbidi rispetto a Circo Mezzaluna, ma con la stessa impronta techno che fa ballare e coinvolge. Classe 2002 Tripolare è un cantautore e produttore, che dalla sua stanzetta apre una crepa verso il mondo esterno e le sue contraddizioni. È istintivo, sincero, timido ma con una voglia di evadere che gli dà l’energia giusta per conquistare il palco. Una ventata d’aria calda arriva con Anna and Vulkan, polistrumentista che vede il Vesuvio come simbolo costante del ritorno a casa. Inizia a scrivere le prime canzoni a quindici anni, con una penna che alterna italiano e napoletano, nel mentre suona come batterista in diversi progetti, spaziando tra generi diversi che la influenzano ognuno a modo loro. A novembre 2023 ha pubblicato il suo primo singolo Comm'è che mescola pop, jazz, tropicalismo e chitarre blues, seguito dalla ballad Scurò. 

TERRE PROMESSE 

L’esplorazione comincia il giovedì con Alessandro Muscogiuri, in arte EMMA, che ci porta nella sua dimensione, cavalcando un'onda elettronica che impazzita si muove tra dubstep, hyperpop e drum ‘n’ bass. I suoi brani sono un racconto che si materializza dirompente nella nostra mente e martella con voci pitchate che ogni tanto si spezzano e ci graffiano mentre le ascoltiamo. Da tenere d’occhio, anche la carica di Evissimax, dj italonigeriana con un tocco e un’energia fuori dal comune ed il pop elettronico di faccianuvola sognatore classe 2002, che con il suo debut album Le stelle* il sole; l’arcobaleno)) ci permette di sollevare i piedi da terra e surfare tra le sue onde gravitazionali fatte di techno, beat veloci e parole d’amore. Due penne freschissime che vi ruberanno il cuore, sono quelle di Giovanni Ti Amo - cresciuto ascoltando Beatles e Miles Davis, si caratterizza per un mix di canzoni d'amore nelle declinazioni più terrene e quotidiane - e Atarde, classe 2001, col suo pop moderno zeppo di inserti elettronici e una vena introspettiva. Conquisterà tutti anche Lamante, giovane artista dalla potente forza espressiva e comunicativa. Nel suo disco d'esordio ha scardinato i modi di essere e stare in una terra che non le si accorda da 25 anni, una voce tagliente che con coraggio si muove tra i suoi racconti "In memoria di". Continuiamo il nostro viaggio senza bussola con un progetto dallo sguardo cinico, quello di Visconti, fatto di synth analogici e kick drums. Ha da poco pubblicato “Wandervogel”, singolo frenetico che anticipa un secondo disco. Una vena post-punk che trova una chiave d'espressione cantautorale e si traduce in un live che alterna momenti di pogo scatenato ad altri quasi di raccoglimento. 

LOCAL HEROES 

Come ogni anno, grande spazio è dedicato ai progetti musicali della Regione, anche grazie alla solida collaborazione con UploadSounds. Tra questi primeggia Felix Lalù, artista noneso geniale e poliedrico, che ha reso il dialetto della Val di Non protagonista della canzone d’autore. La scena più underground è invece capeggiata da Emilio Paranoico e dai Post Swag 2002: anarchia, paranoie e post ironia di internet si mescolano in questi due progetti trentini, che non lasciano dubbi su cosa succederà sotto palco durante i loro live. Sul palco anche i trentini Light Whales, gli HRTBRKR e Cheyenne. Tre progetti nati in Trentino ma che potrebbero tranquillamente fare il giro del mondo: dalle tinte lo-fi e cinematografiche dei Light Whales, alle batterie serrate e alle tonalità surf degli HRTBRKR, fino ai virtuosismi jazz di Cheyenne. Da Bolzano arrivano invece i Tu Sabes e Leevio. I Tu Sabes sono gli eredi spirituali degli Skiantos, cresciuti tra le gobbe dello skatepark di bolzano. Se è questo il futuro del punk, non vediamo l’ora di riceverne un po’ dritto in faccia. Leevio è nato nel 2007 (al primo Poplar faceva la quinta elementare!) e ha un talento incredibile dalla sua per scrivere le barre del rap del futuro. Scrive, arrangia, produce, suona mentre conta gli anni che gli mancano alla maturità. 

Autore: Poplar Festival 2024