Cooperative e Comuni, accordo per nuovi servizi ai cittadini in aree decentrate
Firmato stamani a Trento un protocollo di collaborazione tra Federazione e Consorzio comuni che definisce concretamente l’impegno congiunto a individuare servizi di qualità da decentrare sul territorio grazie alla rete di punti vendita delle Famiglie Cooperative.
A breve le prime sperimentazioni nei Comuni di Borgo Chiese per il punto vendita di Brione e di Stenico per Sclemo.
Paride Gianmoena: nuove opportunità per migliorare la qualità della vita degli abitanti nelle zone montane.
Mauro Fezzi: è l’avvio di un ambizioso progetto di rilancio delle cooperative di consumo.
Cooperative e comuni trentini insieme per contrastare lo spopolamento delle aree periferiche e valorizzare l’ambiente montano.
Con questo obiettivo è stato firmato oggi, presso la sede della Cooperazione Trentina, un protocollo di collaborazione strategica tra il Consorzio che rappresenta i Comuni trentini, presieduto da Paride Gianmoena, e la Federazione presieduta da Mauro Fezzi che rappresenta le cooperative trentine.
Una collaborazione ad ampio raggio che fa leva su alcune premesse comuni. I punti vendita multiservizi, in primis le Famiglie Cooperative, sono presenti in tutti i Comuni trentini, comprese le frazioni più periferiche.
Le nuove tecnologie possono aiutare lo scambio di informazioni e di buone pratiche per migliorare la qualità della relazione con i cittadini.
A questo proposito, la piattaforma “Comunweb” ideata nel 2012 dal Consorzio Comuni - a cui aderirà anche la Federazione - consente di far “transitare” attraverso il web numerosi servizi che riguardano la popolazione.
I punti vendita delle cooperative potrebbero diventare quindi ulteriori “terminali” per il cittadino che in questo modo può fruire di servizi attualmente solo in capo ai Comuni.
L’erogazione di questi servizi, naturalmente di emanazione delle rispettive amministrazioni locali, è resa possibile dal recente parere favorevole della Commissione Ue sulla qualifica di “Sieg” (Servizi di interesse economico generale) anche per le Famiglie cooperative.
Il protocollo non specifica nel dettaglio quali servizi potrebbero essere implementati, ma le potenzialità sono molte e vanno dall’anagrafe, al rilascio di certificati e permessi, ad altre che sono oggetto di approfondimento.
“Crediamo molto nel contenuto del protocollo che abbiamo firmato - spiega Paride Gianmoena, presidente del Consorzio dei Comuni - perché pensiamo apra la porta a nuove opportunità per migliorare la qualità della vita dei trentini che abitano in montagna. A noi preme notevolmente garantire agli abitanti delle valli gli stessi servizi efficienti che esistono nelle città e questo accordo è uno strumento che va nella direzione giusta”.
“Attraverso il supporto dell’informatica i punti vendita multiservizi possono trovare idee e sviluppo”, ha affermato il direttore del Consorzio Marco Riccadonna. “L’accordo di collaborazione tra cooperazione e municipalità è di reciproco interesse, in un’ottica di mutualità”, ha aggiunto il responsabile innovazione Walter Merler.
“Questo protocollo – ha affermato il presidente della Federazione Mauro Fezzi - rappresenta l’avvio di un progetto molto ambizioso di rilancio delle cooperative di consumo, il cui ruolo sociale è fondamentale, soprattutto nelle aree decentrate. Con nuovi servizi esse possono riqualificarsi e continuare a svolgere la loro funzione di relazione con le loro comunità. Un ruolo che può essere molto vicino a quello del municipio”.
“Quello di oggi è un percorso che si concretizza. Siamo da tempo impegnati per dare un futuro ai nostri punti vendita nelle valli, di cui oltre duecento rappresentano l’unico negozio del paese. Essi rappresentano insostituibili punti di riferimento e di aggregazione, che va ben oltre la loro funzione commerciale”.
“Il protocollo fa seguito ad un precedente accordo firmato con il presidente della Provincia autonoma Ugo Rossi il 9 giugno scorso, – ha detto il direttore della Federazione Alessandro Ceschi – è nostra intenzione allargare il campo delle collaborazioni anche all’Azienda sanitaria e alle farmacie per la consegna dei farmaci”.
Al via le prime sperimentazioni
La fase attuale è dunque quella dell’avvio della sperimentazione, per la quale sono in corso contatti con il Comune di Borgo Chiese per il punto vendita di Brione e con quello di Stenico per Sclemo.
Per il sindaco di Borgo Chiese Claudio Pucci occorre oggi portare le istituzioni sul territorio. “A Brione, cinque km da Condino e 400 metri di dislivello, contiamo di portare libri, medicine, documenti e Internet con la webcam in dialogo con il Comune”. “Dal punto di vista aziendale questi negozi andrebbero chiusi – ha affermato il presidente della Famiglia coop Valle del Chiese Michele Pernisi - ben vengano quindi progetti appropriati per il territorio”.
Sclemo, frazione di 115 abitanti a tre km da Stenico, è uno dei due centri che inizieranno a breve la sperimentazione. “Un protocollo importante – afferma la sindaca di Stenico Monica Mattivi – perch gli esercizi commerciali nelle nostre valli sono quelli che soffrono di più. Dal servizio tributi alla gestione delle sale comunali, cercheremo di cogliere tutte le opportunità”.
“Rivitalizzare questi paesi che stanno morendo è l’impegno più grande per la cooperazione”, ha commentato il presidente della Famiglia Cooperativa Adamello Brenta Ivo Cornella.
I servizi di anagrafe e licenze comunali non sono certo gli unici in esame. La Federazione - sulla base del protocollo firmato con la Provincia autonoma - ha attivato un tavolo con Trentino Network, per cablare alcuni punti vendita delle Famiglie Cooperative di Primiero, Alta Valsugana e Vallate Solandre rispettivamente nelle località di Sagron Mis, Centa San Nicolò e Piazzola di Rabbi.
Contatti sono stati avviati anche per il servizio di consegna dei farmaci.