04 luglio 2020
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Assemblea inconsueta per i 40 anni dell'Amalia Guardini

I soci, che sono 247, non hanno potuto partecipare personalmente per effetto delle norme che vietano gli assembramenti. Come stabilito dal decreto “Cura Italia”, molti - 87 per la precisione - si sono avvalsi della possibilità di delegare il rappresentante designato, individuato dal cda nella persona del commercialista Andrea Bettini, socio della cooperativa. “Ci auguriamo possa restare una eccezione”, ha detto il presidente Guido Ghersini, che conta di poter proporre ai soci un momento collettivo in autunno.

I soci, che sono 247, non hanno potuto partecipare personalmente per effetto delle norme che vietano gli assembramenti. Come stabilito dal decreto “Cura Italia”, molti - 87 per la precisione - si sono avvalsi della possibilità di delegare il rappresentante designato, individuato dal cda nella persona del commercialista Andrea Bettini, socio della cooperativa. “Ci auguriamo possa restare una eccezione”, ha detto il presidente Guido Ghersini, che conta di poter proporre ai soci un momento collettivo in autunno.

Prima che l’emergenza sanitaria sconvolgesse tutti i programmi, l’assemblea 2020 era stata pensata come uno degli appuntamenti dei festeggiamenti per il quarantesimo di fondazione della cooperativa Amalia Guardini di Rovereto, nata nel 1980 - prima esperienza di cooperativa sociale nella Vallagarina - per offrire opportunità di formazione al lavoro e di integrazione sociale alle persone disabili.

Oggi la cooperativa accoglie al centro diurno di via Pasqui una quarantina di adulti, donne e uomini, che svolgono lavori di assemblaggio nei laboratori e partecipano ad una pluralità di progetti, che includono attività motorie, artistiche, linguistiche, ricreative. “Amalia Guardini è il viaggio quotidiano orientato alla crescita globale della persona, centro del nostro agire”, afferma il direttore Michele Paissan, che è affiancato nel portare avanti il lavoro della cooperativa da 14 operatori e da una sessantina di volontari.

All’assemblea sono intervenuti i componenti del Consiglio di amministrazione, il rappresentante designato e il direttore. Il bilancio chiuso al 31 dicembre evidenzia un valore totale della produzione di 933.695 euro a fronte di costi della produzione di 893.111 euro. Il risultato attivo ammonta a 40.584 euro, destinato a riserva e nella misura del 3 per cento al fondo mutualistico per la promozione della cooperazione.

Presentando la nota integrativa il direttore Paissan ha riferito sinteticamente sulle principali attività messe in cantiere nel 2019 e sulle iniziative intraprese nel corso dell’emergenza sanitaria e per la ripresa a fine quarantena. In particolare Paissan ha sottolineato la forte spinta alle attività di inclusione con l’ideazione del progetto “Rete di valore” in collaborazione con la cooperativa Risto3, il colorificio Giovanazzi di Chizzola e la Comunità della Vallagarina e con la prosecuzione del progetto di abitare inclusivo “Punto mio” in co-progettazione con il Comune di Rovereto.

Lo spoglio delle schede con le istruzioni di voto espresse dai soci che hanno delegato il rappresentante designato ha sancito l’approvazione all’unanimità del bilancio e della nota integrativa.

Da lunedì 29 giugno la cooperativa ha ripreso a regime la sua attività. È stato completato il rientro dei ragazzi che è avvenuto a piccoli gruppi a partire dal 18 maggio e l’orario di lavoro, fino ad allora spezzato in due turni, è tornato a coprire tutta la giornata. È stata riattivata anche la somministrazione del pranzo, che avviene negli spazi della sede in attesa di ritornare alla Risto3.

Autore: Redazione
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