Apot. Il futuro è nel rispetto dell'ambiente e nelle alleanze
In occasione del rinnovo dell’accordo con Fem nel reciproco impegno verso la Sostenibilità del territorio e la sicurezza delle produzioni, si guarda alla crescita del sistema. Ennio Magnani: “Le porte sono aperte a tutti gli attori del Trentino che vogliano partecipare attivamente e responsabilmente al progetto elaborato e concretizzato in questi due anni”.
Apot, Associazione Produttori Ortofrutticoli Trentini ha siglato recentemente il nuovo accordo con Fem, Fondazione Edmund Mach, sul “Programma di Servizi e di Consulenza Tecnica” previsto per la stagione 2020, rinnovando un’alleanza che da quattro anni ha lo scopo di analizzare e promuovere a livello scientifico una serie di iniziative e attività a sostegno dello sviluppo agricolo del territorio trentino. Attività già programmate su piano pluriennale, cui se ne aggiungono altre, aggiornate di anno in anno in base alle necessità e alle problematiche emergenti. Alcune di queste, previo specifiche convenzioni, vengono sostenute anche dai Consorzi Sant’Orsola e SFT Società Frutticoltori Trento, che seppure esterni ad APOT ne condividono gli obiettivi.
“L’impegno di APOT per la crescita costante del sistema frutticolo è forte e significativo in termini di tempo dedicato e costi connessi, ma riteniamo che questo sia un dovere per dare risposte concrete e serie alla collettività trentina sul fronte ambientale ed ai consumatori nel senso della sicurezza alimentare – dichiara Ennio Magnani (nella foto) Presidente di APOT– Ma vediamo questo impegno, in particolare per la condivisione anche con soggetti esterni ad APOT, come una dimostrazione di apertura e dialogo con l’auspicio che dal livello tecnico questo rapporto possa evolvere verso un avvicinamento più stretto, come già successo con il progetto di commercializzazione unitaria Melinda e Trentina, avvicinando l’obiettivo del ‘distretto frutticolo trentino’ che da sempre caratterizza l’operato di APOT”.
“Le porte sono aperte a tutti gli attori del Trentino che vogliano partecipare attivamente al progetto elaborato e concretizzato in questi ultimi due anni - prosegue Magnani - Un progetto che sta dando risultati tangibili grazie a una intesa crescente tra le parti e a chiare e condivise regole di funzionamento che delineano l’identità di un sistema che nelle nostre intenzioni ha un elevato valore per la base sociale”.
APOT e FEM, uno degli istituti di ricerca più riconosciuti al mondo in campo agrario, proseguono quindi nel reciproco e costante impegno che include sia la condivisione delle attività, sia la compartecipazione ai costi, ogni anno molto importanti. Anche le voci all’interno del Programma 2020 si riferiscono ad una consulenza tecnica territoriale globale, con l’obiettivo di perseguire un sempre più elevato livello di sostenibilità, sia per quanto riguarda le colture che per la comunità.
Fonte: Ufficio Stampa Apot