Aperto un nuovo riparo temporaneo per senza dimora
Provincia autonoma di Trento e Fondazione Comunità Solidale, in collaborazione con i soggetti appartenenti al Tavolo Inclusione e grazie alla disponibilità della Diocesi di Trento, hanno incrementato ulteriormente i posti letto per persone senza dimora prive di una sistemazione notturna, inserite nelle liste di attesa per l'assegnazione del posto letto nelle strutture di accoglienza attive.
Si tratta della sede della Chiesa di di San Massimiliano Kolbe, in località Centochiavi a Trento, dove si stanno allestendo una quarantina di posti letto che saranno assegnati tramite lo sportello dedicato. L'assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia Stefania Segnana, nel ringraziare la Diocesi per lo spazio di accoglienza, ha voluto sottolineare l'importanza della collaborazione di tutti nel garantire risposte di solidarietà alle persone presenti sul nostro territorio: "Nella fase di emergenza sanitaria che stiamo vivendo, gli interventi realizzati permettono di fornire risposte a persone che a causa della loro condizione di vulnerabilità vivono una condizione di emergenza nell'emergenza".
Le condizioni atmosferiche invernali, l'emergenza in corso e la consistenza delle liste di attesa, hanno portato a considerare l'opportunità di allestire un ulteriore contesto di accoglienza notturna, al fine di assicurare la più ampia copertura possibile alle richieste. Grazie alla collaborazione di tutti i soggetti, nonostante le limitazioni determinate dalle misure di distanziamento previste dall'emergenza sanitaria, il sistema di accoglienza invernale per persone senza dimora dell'attuale stagione può contare su un livello di offerta superiore agli anni precedenti, a cui si aggiunge in via straordinaria probabilmente già da stasera, 29 gennaio, anche la sede della Chiesa in località Centochiavi.
La gestione dello spazio vede il coinvolgimento a titolo di volontariato degli enti e dei gruppi disponibili, coordinati dalla dalla Caritas diocesana attraverso Fondazione Comunità Solidale e dal Servizio politiche sociali della Provincia autonoma di Trento.
Fonte: Ufficio Stampa Provincia Autonoma di Trento