Alla sede della Cassa Rurale di Trento “Piazza Duomo nel Giorno di San Giuseppe”
Vernissage dell’opera di Michelangelo Perghem Gelmi che, a restauro ultimato, è stata collocata nel cortile interno della sede della Cassa Rurale di Trento.
Il patrimonio di una banca non è contenuto e non si riflette unicamente nei valori che ne monetizzano la solidità. Ci sono altri patrimoni, non affidati alla valuta che sono in grado però di valutare la sensibilità alla cultura espressa da un istituto di credito. Uno di questi appartiene all’arte.
Il cortile interno della sede della Cassa Rurale di Trento, in via Belenzani, ha ospitato il vernissage dell’opera di Michelangelo Perghem Gelmi realizzata dall’artista trentino nel 1988 su incarico del Comune di Trento e con l’obiettivo di valorizzare il Parco San Marco.
La nuova collocazione dell’opera dalle dimensioni importanti (olio su masonite di 9 metri per 6 metri, formata da 6 pannelli e protetta da una teca in metallo e vetro) fa parte di un ciclo di quadri prodotti da Perghem Gelmi in un arco di tempo che unisce il 1982 al 1990.
“Non rappresentano e non hanno rappresentato un divertimento vissuto dall’artista – è stato spiegato da Mario Perghem Gelmi, figlio dell'artista – ma il desiderio di colloquiare con la città attraverso i suoi personaggi e i luoghi simbolo del capoluogo. Insomma – è stato aggiunto – rappresenta in modo lucido e coerente quello che la società trentina voleva essere e apparire. Qui sono ritratti alcuni personaggi della città di Trento nel giorno di San Giuseppe e della sua fiera di primavera, da sempre uno dei riti per il capoluogo”.
“Il compito, la missione di una Cassa Rurale è di fare la banca e fare bene la banca – ha osservato il presidente Giorgio Fracalossi – ma aprire le nostre porte all’arte e collocare all’interno dei nostri ambienti opere artistiche è sempre una buona casa. L’attenzione al sociale e alla cultura rappresenta, da sempre e statutariamente, un elemento distintivo di una Cassa Rurale”.
L’intenzione “è di rendere questo spazio interno alla nostra sede – ha aggiunto - un luogo aperto alla cittadinanza perché possa ammirare le opere esposte al suo interno e arricchirlo con altre opere, frutto dell’estro e dell’inventiva degli artisti della città”.