35 anni di Progettone: in Trentino entra in vigore la riforma
Dal 1990 supportati 40 mila lavoratori. Ecco cosa cambia per loro con la nuova normativa
Circa 1700 lavoratori coinvolti ogni anno, per un totale di 40 mila persone sostenute in momenti delicati della loro vita. È il bilancio di 35 anni di Progettone, lo strumento di welfare ideato nel 1990 dalla Provincia di Trento contro le crisi industriali e pensato per disoccupati vicini alla pensione. Vengono impiegati nel verde - soprattutto ciclabili - e nella custodia dei musei.
“Chi entra nel mondo del progettone - spiega Maurizio Mezzanotte, dirigente del Servizio SOVA - lo vede come una soluzione a molti dei loro problemi. Con uno stipendio riescono anche a riprendere la loro dignità”.
Il 2025 è un anno di svolta, perché entra in vigore la riforma di questa iniziativa, legata alla legge europea sulla concorrenza.
“In tutti questi anni - prosegue Mezzanotte - la Cooperazione trentina ha gestito il progettone in modo diretto. È stato un partner affidabile e costante negli anni. Ora però dobbiamo passare a delle gare di selezione pubblica, nelle quali comunque la cooperazione potrà far valere la sua esperienza”.
Tra gli obiettivi della riforma c'è anche quello di far tornare i lavoratori nel mercato ordinario. Ad oggi solo il 10% riesce a farlo. In questo avrà un ruolo l'Agenzia del lavoro che profilerà i candidati e poi li seguirà con una formazione specifica.
Scopri di più nel servizio di TG Rai Trentino
“Chi entra nel mondo del progettone - spiega Maurizio Mezzanotte, dirigente del Servizio SOVA - lo vede come una soluzione a molti dei loro problemi. Con uno stipendio riescono anche a riprendere la loro dignità”.
Il 2025 è un anno di svolta, perché entra in vigore la riforma di questa iniziativa, legata alla legge europea sulla concorrenza.
“In tutti questi anni - prosegue Mezzanotte - la Cooperazione trentina ha gestito il progettone in modo diretto. È stato un partner affidabile e costante negli anni. Ora però dobbiamo passare a delle gare di selezione pubblica, nelle quali comunque la cooperazione potrà far valere la sua esperienza”.
Tra gli obiettivi della riforma c'è anche quello di far tornare i lavoratori nel mercato ordinario. Ad oggi solo il 10% riesce a farlo. In questo avrà un ruolo l'Agenzia del lavoro che profilerà i candidati e poi li seguirà con una formazione specifica.
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Autore: Redazione